Vendevano euro in Europa: arrestati otto falsari a Napoli

Operazione della Finanza decapita l'organizzazione che raccoglieva sul deep web ordini dalla Svezia fino alla Spagna e spediva a domicilio banconote false per decine di migliaia di euro

Vendevano euro in Europa: arrestati otto falsari a Napoli

Stampavano soldi falsi e li spedivano in ogni angolo d’Europa con i corrieri. Le ordinazioni, che arrivavano dal deep web, era tantissime perché nel mondo sommerso e sotterraneo di internet il nick “Napoli Group” era diventato sinonimo di affidabilità e qualità.

Due inchieste, una italiana e un’altra spagnola, hanno incastrato un’impresa familiare dedita a rifornire di banconote fasulle – ma di altissima qualità – i trafficanti di mezza Europa. E, in qualche caso, addirittura i falsari sudamericani. Otto persone sono coinvolte nell’inchiesta della Guardia di Finanza, due sono finite in carcere, tre ai domiciliari e altrettante sono state sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di firma tra la provincia sud di Napoli ed il salernitano. Altre quindici, invece, risultano indagate dalla Guardia Civil in Spagna.

Tutto gira attorno alla figura del presunto capo dell’organizzazione, un 40enne di Castellammare di Stabia nel napoletano, vero e proprio genio informatico, che aveva messo su un fiorentissimo commercio di denaro contraffatto approfittando delle vie oscure e tortuose (ma frequentatissime) del cosiddetto deep web. Grazie alle sue abilità gestiva decine e decine di account e piattaforme online grazie alle quali teneva le redini degli affari.

Gli inquirenti hanno ricostruito il modus operandi del “re” dei falsari online. Concordava con i clienti le partite e i prezzi, si faceva accreditare i pagamenti in bitcoin (la moneta virtuale più utilizzata nei sottofondi di internet per le transazioni illecite) e poi spediva la merce. I soldi falsi, in tagli medio-grandi da 20 fino a cento euro, arrivavano praticamente a domicilio per mezzo di normalissimi corrieri, ignari di tutto, che credevano di consegnare nient’altro che semplici libri. Libri che invece contenevano migliaia e migliaia di euro falsificati.

La rete del falsario napoletano aveva contatti in ogni angolo d’Europa. Sarebbero state accertate spedizioni fino in Svezia, Slovenia, Olanda e Paesi baltici. Ma la piazza più frequentata era quella iberica. Spagna e Portogallo facevano la parte del leone nelle spedizioni internazionali. E proprio in Spagna si sono intrecciate le inchieste delle forze dell’ordine che hanno unito le forze per smascherare l’affare dei soldi falsi su internet.

L'ultima operazione

sottolinea la centralità delle bande e dei gruppi napoletani sul lucroso mercato della contraffazione di denaro e getta nuova luce sui metodi e le vie che i trafficanti adottano e seguono per gestire al meglio i loro affari illegali.

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