Napoli, in troppi vogliono il presepe: i negozianti chiedono il numero chiuso

La protesta degli artigiani del mercato di San Gregorio Armeno: "Al massimo cinquemila contemporaneamente nella via". Ma De Magistris non risponde

Napoli, in troppi vogliono il presepe: i negozianti chiedono il numero chiuso

In mezzo a tante notizie di cronaca negative, per una volta il presepe è protagonista di una storia a lieto fine. E non stiamo parlando della Storia con la maiuscola, la più grande che sia mai stata raccontata.

Ma di una storia piccola e bella che arriva da Napoli, e per la precisione dal mercato di San Gregorio Armeno: il luogo più famoso d'Italia per acquistare le celeberrime statuette partenopee. E dove i commercianti e gli artigiani che le producono, come racconta Il Mattino, hanno chiesto al sindaco Luigi De Magistris di inserire un numero chiuso negli accessi al mercato per evitare la troppa ressa.

In questi giorni pre-natalizi, infatti, la folla di napoletani e turisti è affluita talmente copiosa da non garantire più le minime condizioni di sicurezza: così l'associazione Corpo di Napoli ha chiesto al primo cittadino del capoluogo campano di introdurre un numero massimo di cinquemila presenze nella via, con una pattuglia di vigili urbani per ciascuno dei due accessi alla strada.

Una misura estrema a cui nessun commerciante vorrebbe mai essere costretto ma che in circostanze eccezionali come questa si rende inevitabile. San Gregorio Armeno, d'altronde, è una vera e propria mecca per gli amanti del presepe di tutto il mondo. Basti pensare che il fatturato di dicembre rappresenta ben il 70% del totale di tutto l'anno, grazie proprio dalla vendita di statuine e vari pezzi della Sacra rappresentazione.

Per ora Palazzo San Giacomo non ha ancora risposto

alla richiesta dei commercianti ma c'è da giurare che ci vorrà ben altro per scoraggiare la folla dei compratori. Che, con o senza numero chiuso, non smetteranno di comprare e di sognare le statuette del presepe napoletano.

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