Narcotraffico: arrestati due fratelli di Caserta, reggevano un cartello criminale con la Colombia

L’azione delle forze dell’ordine ha bloccato un traffico di circa due tonnellate di cocaina, oltre a fermare il riciclo del denaro nei ristoranti aperti dalla ‘ndrangheta in Olanda, Belgio e Germania

Narcotraffico: arrestati due fratelli di Caserta, reggevano un cartello criminale con la Colombia

Lavoravano per conto della ‘ndrangheta calabrese i due fratelli di Caserta arrestati nell’ambito della maxi indagine denominata “European ‘ndrangheta connection”, che ha portato ad una serie di arresti in Italia, Belgio, Olanda, Germania e America del sud. Serafino Rubino, trentottenne casertano, e suo fratello Giulio Fabio Rubino, 34 anni, fungevano da collettore con la Colombia ed erano ritenuti dagli inquirenti protagonisti principali del recupero materiale delle partite di droghe nei porti di Napoli, Salerno e Gioia Tauro, in arrivo dall’America latina.

Serafino Rubino era latitante in Colombia, dove continuava a fare affari a vantaggio di alcune famiglie più influenti della ‘ndrangheta. L’indagine delle forze dell’ordine ha inflitto un duro colpo all’organizzazione criminale. Gli arresti hanno bloccato un traffico di circa due tonnellate di cocaina, oltre a fermare il riciclo del denaro nei ristoranti aperti dalla ‘ndrangheta in Olanda, Belgio e Germania.

Per gli inquirenti, i due fratelli di Caserta erano a capo di un cartello del narcotraffico internazionale. Serafino Rubino aveva i contatti direttamente con i trafficanti colombiani, mentre Fabio Giulio Rubino si occupava del recupero nei porti italiani delle sostanze stupefacenti. Un binomio perfetto, che permetteva al gruppo criminale di espandere gli affari in tutta Europa.

Nonostante negli ultimi anni le forze dell’ordine hanno effettuato più di un sequestro, soprattutto nel porto di Gioa Tauro, l’associazione criminale non si è piegata. I carabinieri hanno sottratto alla disponibilità dei malviventi oltre 360 chili di droga.

Notevole resta il potere economico della ‘ndrangheta calabrese, che ha permesso ai componenti del cartello di continuare la propria attività illecita. Gli arresti delle ultime ore, però, rappresentano un duro colpo per la cosca mafiosa, adesso decimata nei suoi uomini chiave.

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