La procura di Roma ha chiuso l'inchiesta sull'incidente stradale, nel quale avevano perso la vita lo chef stellato Alessandro Narducci, 29 anni, e la sua amica 25enne Giulia Puleio.
Fabio Feola, il 30enne casertano alla guida dell'auto piombata addosso allo scooter sul quale viaggiavano i due ragazzi non era ubriaco. Lo hanno confermato le analisi del sangue, depositate nei giorni scorsi, che i medici gli avevano fatto la notte della tragedia.
Secondo l'accusa, l'automobilista è responsabile di aver violato il codice della strada, dato che viaggiava contromano, e di aver quindi causato l'incidente mortale, ma l'aggravante della guida in stato di ebrezza è stata esclusa. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il pm Pietro Pollidori ha presentato richiesta di giudizio immediato al procuratore aggiunto Nunzio D'Elia: Feola rischia di finire a processo per omicidio stradale semplice.
L'incidente
Lo scorso 22 giugno, Narducci e l'amica stavano percorrendo il lungotevere della Vittoria, a bordo di uno scooter, quando un'auto gli era piombata addosso. L'uomo alla guida della Mercedes Classe A aveva immediatamente chiamato i soccorsi, ma per i due ragazzi non c'era stato nulla da fare, dato che la loro morte era avvenuta immediatamente dopo l'impatto. L'automobilista, Fabio Feola, avendo riportato gravi ferite, era stato portato al policlinico Gemelli, in codice rosso.
Una volta ripresosi, l'autista della Mercedes era stato interrogato e aveva dichiarato di non essere in grado di spiegare come fosse avvenuto l'incidente: "Ricordo solo un'ombra piombarmi addosso".
Ma tre testimoni oculari, che avevano assistito alla tragedia, avevano ricostruito la dinamica: Feola aveva percorso un lungo tratto di strada contromano, provocando poi il frontale con lo scooter su cui viaggiavano Narducci e la Puleio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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