Dopo il flop, le dimissioni. Il fisico Antonio Ereditato, coordinatore della collaborazione Opera i cui dati nel settembre scorso hanno indicato i neutrini come più veloci della luce, ha lasciato il suo incarico.
Le dimissioni sono state presentate da Ereditato dopo la presentazione, da parte di alcuni membri di Opera, di una mozione che chiedeva la rimozione del ricercatore dalla guida della collaborazione. La mozione non è passata ma ha comunque creato una spaccatura fra i ricercatori.
Intanto, a confermare che la velocità della luce resta imbattuta ci hanno pensato i nuovi dati presentati dell’esperimento coordinato da Antonino Zichichi nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
Le misure hanno ribadito l’errore dovuto alle anomalie negli strumenti del rivelatore di neutrini Opera, segnalate nel febbraio scorso dagli stessi responsabili di Opera, guidati da Antonio Ereditato.
Dai dati è emerso che a partire dal 2008 è stato rilevato un cambiamento nei tempi di percorrenza delle particelle (chiamati tempi di volo), una differenza di nanosecondi che coincide sostanzialmente con quella che nel settembre scorso era stata rilevata nei neutrini e che aveva fatto pensare alla possibilità che queste particelle potessero battere la velocità della luce.
A metà marzo un altro esperimento dei Laboratori del Gran Sasso, Icarus, coordinato dal Nobel Carlo Rubbia, aveva dimostrato che i neutrini non sono più veloci della luce.
"Quelle presentate dall’esperimento Lvd sono misure che vanno nella stessa direzione dei dati presentati da Rubbia e costituiscono una conferma dell’errore molto importante", ha rilevato il presidente dell’Infn, Fernando Ferroni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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