"Niente baci davanti alla moschea", musulmano aggredisce coppia a Roma

Un malese di 23 anni è finito in manette per aver aggredito una giovane coppia di fidanzati "colpevoli" di scambiarsi effusioni mentre passeggiavano davanti ad una moschea, nel quartiere Esquilino a Roma

"Niente baci davanti alla moschea", musulmano aggredisce coppia a Roma

Due giovani che camminano mano nella mano, scambiandosi qualche bacio. È bastato questo a scatenare la rabbia di un ragazzo musulmano di 23 anni che, nella notte tra domenica e lunedì, a Roma, ha aggredito una giovane coppia davanti ad un centro di preghiera islamico nel quartiere Esquilino.

I giovani stavano passeggiando, poco dopo la mezzanotte, in via di San Vito, a pochi passi da piazza di Santa Maria Maggiore. Probabilmente erano abbracciati e si stavano scambiando qualche gesto affettuoso quando si sono infilati nella stradina che ospita una delle tante moschee della Capitale. È qui che il ragazzo malese di 23 anni li vede e li ammonisce. “Non potete baciarvi qui”, avrebbe detto il giovane alla coppia, secondo quanto riporta l’Ansa, accusandoli di commettere un “sacrilegio” con il loro comportamento.

Ma la situazione è diventata ancora più paradossale quando il ragazzo musulmano è passato dalle parole ai fatti. Il malese, infatti, ha iniziato ad insultare la giovane coppia e nel giro di pochi minuti ha aggredito il ragazzo 27enne colpendolo con calci e pugni. Anche la fidanzata del giovane viene colpita e spintonata.

I due ragazzi, a quel punto, hanno chiamato i carabinieri. Ma quando i militari del nucleo radiomobile di Roma sono arrivati sul posto il ragazzo malese non ha esitato a scagliarsi anche contro di loro, tentando di aggredirli. Gli agenti, però, sono riusciti ad immobilizzare il giovane musulmano, che è poi stato arrestato. Lo straniero ora dovrà rispondere dell’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Intanto i carabinieri stanno indagando sul passato del giovane, un senzatetto senza precedenti penali, per capire se il soggetto sia in contatto con ambienti vicini all’Islam radicale.

L’ipotesi più probabile, però, al momento, per i militari, è che non si tratti di un soggetto radicalizzato ma di una persona con disturbi mentali. Quando è stato fermato, infatti, l’uomo era poco lucido ed in evidente stato di agitazione.

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