"Niente sesso, ho un lavoro". Mentre negli Stati uniti aumentano le donne che ricorrono al congelamento degli ovuli per rimandare una eventuale gravidanza, in Giappone pur di fare carriera le lavoratrici preferiscono rinunciare direttamente al sesso.
Lo rivela uno studio del ministero della salute giapponese, secondo cui il 40,1% delle ragazze tra i 20 e i 24 anni e il 25% di quelle tra i 35 e i 39 anni è ancora vergine, anche se non rinuncia ai sex toys. Spesso l'unico modo, dicono, per avanzare di grado visto che la richiesta di astinenza arriva dal datore di lavoro. Come racconta la 37enne Sayaka Osabake, citata dall'Huffington Post: "Tornata al lavoro subito dopo il mio secondo aborto spontaneo le prime domande che mi sono sentita rivolgere dal capo sono state: Vuole ancora provare a sfornare bambini? Ha ricominciato ad avere le mestruazioni? Si astenga dai rapporti sessuali per due o tre anni e si concentri sul lavoro".
Del resto, sostiene la 34enne Naoko Mitani, "i tuoi genitori fanno debiti per mandarti alle dispendiose scuole d’élite per assicurarti un futuro da manager, dall’asilo al liceo, dall’università al master post-laurea, tu studi da matti, consegui il dottorato, fai uno, due, tre concorsi; poi una sera un sakè di troppo, cerdi a un bel ragazzo e meno di un anno dopo ti ritrovi quasi trentenne davanti ai fornelli.
Non se ne parla". Insomma, meglio single e in carriera che sposate e casalinghe. Al resto pensano i sex toys, che nel paese del Sol Levante non scandalizzano nessuno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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