Nigeriano ucciso, aggressore fermato per omicidio

Fermato per omicidio Amedeo Mancini, l’aggressore di Emmanuel Chidi Namdi, il nigeriano pestato a morte il 5 luglio a Fermo

Nigeriano ucciso, aggressore fermato per omicidio

Fermato per omicidio Amedeo Mancini, l’aggressore di Emmanuel Chidi Namdi, il nigeriano pestato a morte a Fermo dopo che aveva difeso la moglie dagli insulti razzisti. L’uomo fino ad oggi era indagato a piede libero. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano si è recato a Fermo,per presiedere il comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica. "Amedeo Mancini è stato fermato per omicidio con l'aggravante della finalità razzista - ha detto il capo del Viminale -. L'aggravante dà la misura di come tutte le attività investigative di queste ore siano andate nella direzione giusta, la direzione di un movente razziale".

Il nigeriano è stato dichiarato morto ieri intorno alle 20 nell'ospedale Murri, dove era stato ricoverato dopo l'aggressione: le sue condizioni erano apparse subito disperate. Ancora da chiarire l'esatta dinamica dei fatti, raccontati alle forze dell'ordine da Chimiary, la compagna di Emmanuel. Uno dei due aggressori italiani avrebbe iniziato a insultare con epiteti razzisti la giovane, chiamandola "scimmia" e strattonandola.

Emmanuel sarebbe intervenuto in difesa della donna: sarebbe scaturita una rissa, con un paletto della segnaletica estratto dalla strada, e un colpo che ha raggiunto il giovane nigeriano alla nuca. Una volta a terra, sempre secondo il racconto di Chimiary, il giovane sarebbe stato colpito ripetutamente. Le condizioni del nigeriano sono apparse subito gravissime: è finito in coma irreversibile, spegnendosi poche ore dopo. Anche la donna è stata picchiata, cavandosela con cinque giorni di prognosi. I due giovani erano ospiti da otto mesi del seminario arcivescovile di Fermo, nel progetto gestito dalla Fondazione Caritas in veritate, di don Vinicio Albanesi. Accolti dopo esser sfuggiti a Boko Haram, nel gennaio scorso era stato lo stesso don Albanesi ad unirli informalmente in matrimonio, nella chiesa di San Marco alle Paludi, coronando il loro sogno.

"Una provocazione gratuita, a freddo - ha ricostruito in conferenza stampa don Albanesi - Ci costituiremo parte civile, nella veste di realtà a cui i due ragazzi sono stati affidati". Per questa sera è stata organizzata una veglia di preghiera. E don Albanesi avverte: "Non accettiamo vendette".

Chi è l'ultrà fermato dalla polizia

Trentotto anni, conosciuto come tifoso "ultrà" della Fermana, Amedeo Mancini è titolare di un'azienda zootenica a Fermo. In passato era stato raggiunto da un Daspo emesso dal questore di Ascoli Piceno per atti di violenza negli stadi. L’avvocato Francesco De Minicis, che difende Mancini, afferma che la dinamica che ha portato alla morte del nigeriano "è tutta da accertare". Per il legale "non ci possono essere conclusioni affrettate sui fatti. Su un quotidiano di oggi - aggiunge De Minicis - c’è una testimonianza che smentisce l’aggressione ai danni dell’extracomunitario come pure non mi risulta che il nigeriano sia stato colpito con un palo. L’autopsia ci potrà dire molte cose. Senza dubbio si tratta di una vicenda dolorosissima".

Lo sdegno della politica

Dopo il gravissimo episodio di Fermo unanime è la condanna dei politici. "Il brutale assassinio di Emmanuel Chidi Nambdi a Fermo ha una matrice esplicitamente razzista e fascista. E' necessario che i responsabili di questo infame delitto siano giudicati al più presto . Ma nel contempo è necessario alzare la guardia contro i seminatori di odio e contro il clima pesante e mefitico che rischia di dilagare nelle nostre città. Chi incita all'odio deve essere fermato", dice Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. "Ci aspettiamo che sia fatta quanto prima chiarezza e che il responsabile paghi per questa inaudita e gratuita violenza", insiste Khalid Chaouki del Pd. "A Fermo una morte odiosa che interroga le nostre coscienze. Civiltà e democrazia vanno difese ogni giorno: ignoranza e barbarie sempre in agguato", scrive, su Twitter, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo del Pd. "Quanto avvenuto oggi a Fermo assomiglia a un film dell'orrore ma purtroppo è una tragedia vera che spezza la vita di un migrante sfuggito con la sua compagna al terrorismo e alla guerra, facendo svanire il loro sogno per una nuova vita", afferma la senatrice dem Camilla Fabbri.

"Chi uccide, stupra o aggredisce un altro essere umano va punito. Punto. A prescindere dal colore della pelle". Lo scrive su Facebook, il leader della Lega, Matteo Salvini, riferendosi all'omicidio del nigeriano a Fermo, "Sei bianco, sei nero, sei rosa e ammazzi qualcuno senza motivo? In galera - aggiunge Salvini - la violenza non ha giustificazione.

Il ragazzo nigeriano a Fermo non doveva morire, una preghiera per lui". "È sempre più evidente che l'immigrazione clandestina fuori controllo, anzi l'invasione organizzata, non porterà nulla di buono. Controlli, limiti, rispetto, regole e pene certe: chiediamo troppo?", conclude Salvini.

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