A differenza di quanto ipotizzato in un primo momento dal ministro della Salute, Roberto Speranza, l'Aifa non ha autorizzato l'uso della quarta dose del vaccino anti-Covid per gli anziani e tutta la fascia over 70 specificando che la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) ha iniziato "la valutazione dell'opportunità di una seconda dose booster dei vaccini contro il Covid-19" soltanto "per particolari categorie di soggetti". Sulle base dei dati attualmente disponibili, la commissione "ha deciso che sono necessari ulteriori approfondimenti, integrando le evidenze scientifiche internazionali con i dati di studi in corso in Italia".
Cosa succede adesso
Nella sua nota, l'Aifa ha ribadito la necessità di completare il ciclo vaccinale (prime due dosi) seguito dalla "dose booster già autorizzata", in pratica la terza. E per il momento ci si ferma qui. L'Agenzia Italiana può aver valutato alcuni elementi fondamentali che hanno portato a rinviare il momento della quarta dose anche ai più anziani: gli approfondimenti che seguiranno riguardano l'efficacia di un vaccino ormai "vecchio" per l'attuale variante, Omicron 2, in attesa di uno aggiornato che dovrebbe essere pronto nei prossimi mesi da parte di Pfizer e Moderna. E poi, come hanno già detto numerosi esperti, in molti casi un quarto richiamo non aumenterebbe considerevolmente gli anticorpi come già accaduto con tre dosi. Potrebbero questi due dei tanti fattori che la Commissione Tecnico Scientifica si riserva di valutare prima di approvare in via definitiva il secondo booster a iniziare dagli anziani. È chiaro che, in maniera implicita, chi ha già il booster è da considerare ben protetto contro l'attuale variante che nella stragrande maggioranza dei casi causa soltanto una lieve malattia che si risolve in pochi giorni.
"Solo per i fragili"
Discorso diverso per i fragili, ovvero gli immunodepressi e i malati oncologici, per i quali la quarta dose di vaccino è già prevista e molto già avanti in questa fase della pandemia. "Si può pensare ad estendere ai grandi anziani, ovvero gli over 80" - afferma Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, all'AdnKronos. "Ma sarebbe comunque opportuno conoscere la loro risposta anticorpale prima di procedere a una nuova dose vaccinale: per alcuni potrebbe essere anche inutile per altri importante ed opportuno. Con le attuali evidenze, dunque, bisognerebbe valutare caso per caso". In questo momento, continua l'esperto, un dato di letteratura che ci dica con certezza che è utile rivaccinare i grandi anziani "non c'è": vaccinare tutti a prescindere è discutibile perché, secondo i dati di oggi, "ha senso solo valutando ogni singolo caso".
Cosa accadrà in autunno
Dello stesso parere anche Giovanni Maga, direttore dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, favorevole alla quarta dose del vaccino anti-Covid soltanto "per specifiche categorie di persone fragili, in base alle condizioni di salute e all'età, che devono essere definite sulla base delle evidenze. In questa fase, non è opportuno invece procedere a una quarta dose per tutti con i vaccini attuali". Situazione diversa il prossimo autunno, quando verosilmente avremo un nuovo vaccino e saranno passati molti mesi dalla dose booster. Le nuove evidenze scientifiche potrebbero consigliare un'estensione vaccinale non soltanto ai più anziani ma anche a tutte le altre categorie.
Un'altra dose può riattivare il sistema immunitario a difendersi contro il virus ma non vale per le persone sane e soprattutto nei confronti di Omicron e Omicron 2. "Viceversa, nelle persone con un sistema immunitario debole che già hanno sviluppato una risposta meno efficace - conclude Maga - la dose di richiamo è giustificabile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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