In Val Susa torna la guerriglia. Riprende l'offensiva contro il cantiere dell'alta velocità Torino-Lione. E tornano a volare sassi, petardi e anche un paio di bombe carta.
Sarebbero duecento, secondo le fonti della Questura di Torino, i militanti che ieri sera si sono dati appuntamento in Val Susa. Una quarantina quelli legati all'area più dura, raccolti intorno alle recinzioni del cantiere.
Gli attacchi degli antagonisti si sono concentrati in più punti. Le forze dell'ordine hanno agito per contrastarli con idranti e lacrimogeni. Un dirigente di polizia è rimasto contuso alla spalla dal lancio di una grossa pietra.
La serata, iniziata solo con qualche slogan e poco altro, ha subito un escalation quando un operaio del cantiere si è avvicinato alle reti, presidiate da vicino dai militanti, per sistemare un gruppo elettrogeno. Contro di lui un fitto lancio di petardi.
Il lancio di petardi e bombe carta da parte dei NoTav ha scatenato alcuni principi d'incendio tra le sterpaglie, che si sono però spenti piuttosto in fretta. I militanti sono riusciti a forzare le reti, poi si sono allontanati in direzione del campeggio.
Il ritorno dei No Tav in Val Susa è legato all'anniversario di una delle date simbolo per il movimento, quella del 27 giugno 2011, il giorno in cui le forze dell'ordine sgomberarono il presidio allestito alla Maddalena di
Chiomonte, dove oggi si trova il cantiere del tunnel geognostico.La mobilitazione del movimento potrebbe durare per tutta l'estate. Non sono per ora previste manifestazioni in grado di richiamare numeri importanti di persone.
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