"Non è accettabile", l'assurda protesta contro l'attrice truccata da nera

A Crema (Cremona) l'assessore al welfare va a teatro e fa la ramanzina a un'attrice col volto annerito dal trucco. "Ciò non favorisce l'inclusione". Cala l'imbarazzo nella giunta di centrosinistra

"Non è accettabile", l'assurda protesta contro l'attrice truccata da nera

Oltre alla commedia recitata sul palco, a Crema (Cremona) è andata in scena anche un'altra esibizione, in questo caso non prevista: quella altrettanto surreale dell'eccesso di politicamente corretto. La circostanza deve aver disorientato il pubblico in sala, che non si aspettava lo sfogo dai toni indignati pronunciato lo scorso 24 settembre dalla giovane assessora al Welfare, Anastasie Musumary. A quanto si apprende, infatti, la 28enne di origini congolesi (in forze nella giunta locale di centrosinistra) si è letteralmente infuriata per il fatto che un'attrice bianca si apprestasse a recitare col volto annerito, per interpretare il ruolo di una donna provieniente dall'Africa.

Lo sfogo contro l'attrice "annerita"

L'episodio è accaduto a margine di uno spettacolo organizzato a scopi benefici. Prima che si alzasse il sipario, l'assessora al Welfare e alla coesione sociale era balzata sul palco e, oltre ai convenevoli previsti, aveva pronunciato una vera e propria ramanzina. Tutta "colpa" di quell'attrice col viso annerito, incontrata poco prima dietro le quinte. "Non è accettabile truccarsi in quel modo perché ciò non favorisce l’inclusione; se il copione prevede la figura di una donna africana serve trovare gente di colore che partecipi alla commedia", ha esclamato la giovane, secondo quanto riporta il giornalista Vittoriano Zanolli. In teatro è calato il gelo. La reazione oltremodo innervosita della rappresentante della giunta di centrosinistra, peraltro, viene confermata a ilGiornale.it anche da alcuni testimoni presenti allo spettacolo.

Gli eccessi del politicamente corretto

Chi c'era, definisce quell'indignazione del tutto preventiva: la successiva pièce teatrale avrebbe infatti avuto contenuti improntati proprio sull'accoglienza, sulla fratellanza, sulla lotta spesso non facile agli stereotipi, rappresentando una coppia autoctona di pensionati alle prese con figure di varia provenienza. Ma questo l'assessora non lo avrebbe mai appreso, dal momento che avrebbe abbandonato il teatro anzitempo, in segno di potesta. Certi cortocircuiti accadono quando la forma prevale sulla sostanza e gli eccessi del politicamente corretto rischiano di far vedere le cattive intenzioni anche laddove non ve ne sia alcun motivo. Così, quella commediola inscenata da una compagnia amatoriale è diventata lo spunto per una polemica fuori portata.

"A parte il gelo in sala come conseguenza della critica dell'assessore, le parole sono state così violente da scatenare il pianto dell’attrice 'rea' di aver fatto la 'black face', tanto che non voleva ripresentarsi sul palco, per quanto deve essere stato imbarazzante subire tale critica", ha scritto sui social un utente, riportando la testimonianza di un famigliare presente a teatro.

Intanto, un certo imbarazzo riguardo all'episodio circola anche nel palazzo comunale, dal quale trapelano solo emblematici silenzi. "Con tutte le urgenze del territorio, sono davvero queste le priorità della sinista?", commenta però un consigliere comunale che preferisce restare anonimo, raccogliendo un assist fin troppo facile.

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