All'inizio non ci volevamo credere, eppure la donna uccisa ieri a Roma è proprio la clochard brasiliana che avevamo intervistato proprio due mesi fa quando siamo andati a raccontare il degrado dei sottopassaggi di Porta Pia.
Lì viveva Norma Maria Moreira Da Silva, la 49enne brasiliana che è ieri è stata trovata nuda e con il volto massacrato di botte. La polizia ritiene che la donna abbia subìto una violenza sessuale prima di essere uccisa. Un'esperienza che lei aveva già vissuto sulla sua pelle alla stazione Tuscolana. "Non mi far ricordare quello che è successo", ci aveva detto inizialmente spiegandoci che aveva ottenuto il permesso di soggiorno dopo essere stata violentata da un algerino e da un tunisino. (Guarda il video qui). "È un dolore che non passa mai", aveva aggiunto con le lacrime agli occhi prima di salutarci e chiederci, a telecamere spente, se potevamo darle un po' di soldi.
Norma Maria sembrava molto bisognosa d'aiuto dal momento che i lividi sul suo braccio ci avevano fatto pensare che facesse uso di droga. “Sono in Italia da 23 anni ma vivo qui da 4 mesi con i miei fratelli. Fino al 2013 – ci aveva raccontato – lavoravo e avevo il permesso di soggiorno e, poi, più nulla.
Ora, per fortuna, mi aiuta una brasiliana che è sposata con un italiano e che ogni tanto mi fa andare a casa sua per lavarmi e mangiare qualcosa altrimenti vado alla Caritas o uso la fontanella per lavarmi”. A nulla, però, sono valsi i tentativi della comunità brasiliana che opera nella Capitale di farla tornare nel suo Paese.
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