Favoritismi, festini e uso di sostanze stupefacenti. Un docente dell'università di Bologna è finito sotto accusa. La Procura è stata chiamata ad indagare su una serie di denunce mosse da un gruppo di studenti della Scuola di specializzazione di Psichiatria, in cui il professore insegnava.
Alessandro Serretti è sempre stato una studioso conosciuto e rispettato in ambito accademico. Ma sulla sua figura si sta man mano addensando una nube di accuse e sospetti. Il fascicolo dell'inchiesta è stato aperto circa quattro mesi fa quando la direttrice Diana De Ronchi ha raccolto le allarmanti testimonianze di due specializzande che cominciavano a gettare una luce inquietante sul personaggio.
Un mese fa il Garante dell’Ateneo ha ricevuto l’esposto firmato da 25 studenti su 32. Una lettera che descriveva un contesto avvelenato e corrotto. Presunti favoritismi e corsie preferenziali a beneficio di una ristretta cerchia di "eletti", allievi e allieve vicini a Serretti. Nottate di feste e bagordi. Incontri serali in cui il docente avrebbe stimolato l'uso di alcol e droghe. Relazioni "affettuose" con studentesse che avrebbero goduto di un trattamento privilegiato.
Al momento il professore è indagato solo per i reati legati alle sostanze stupefacenti, mentre per le altre circostanze segnalate i carabinieri stanno verificando i contenuti delle denunce
"Il Rettore segue la vicenda con la massima attenzione nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità. Suo dovere è tutelare l’Università tutta a partire dagli studenti. Se gli addebiti ipotizzati in capo al docente dovessero essere accertati dalla magistratura, la cosa sarebbe gravissima e inaccettabile e l’Università ne trarrà le debite conseguenze", così si è espresso il Rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi. A margine di un convegno sul sistema sanitario dell’Emilia-Romagna ospitato nell’aula magna dell’istituto, il rettore aveva ribadito ai giornalisti di avere già fatto tutto quello che era suo dovere e in suo potere.
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