Bufera sui sistemi informatici di Telecom Italia. Migliaia di numeri di telefono risultano intestati a utenti a loro insaputa. E così, come racconta il Corriere della Sera, succede che ci siano persone dichiarate "morose" per utenze che non gli appartengono e persone finite nella banca dati giudiziaria, a cui fa riferimento la magistratura per le intercettazioni, per conversazioni che non hanno mai fatto. Un pasticcio di proporzioni allarmanti già censurato dal Garante della Privacy che, oltre ad annunciare sanzioni amministrative, ha già ordinato la "bonifica degli errori nel sistema informatico", "l'avviso agli utenti interessati" e le "apposite annotazioni che lascino traccia nella banca dati giudiziaria".
Nel 2011, come racconta Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, un abbonato è tallonato da società di recupero crediti. Al suo codice fiscale Telecom collega la bellezza di 826 telefoni. Quando il consumatore sporge reclamo al Garante della Privacy, Telecom si difende spegando che, "tra gennaio 2003 e febbraio 2004", c'è stata una "anomalia software" nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema gestionale. Un grosso problema, insomma. All'Authority, però, la difesa del colosso della telefonia non basta. E così avvia un'ispezione da cui emerge che le associazioni sbagliate "hanno interessato un novero più ampio di clienti, allo stato non precisamente delimitabile". E, dal momento "la società non è stata in grado di dar conto" della portata di questa falla, parte un secondo controllo su quei codici fiscali che sono associati a più di cinque telefoni. Il risultato? Anche in questo caso emergono disallineamenti "riguardanti 644 clienti complessivamente intestatari di oltre 7.000 linee".
Come spiega il Corriere della Sera, oltre a rischiare guai con le società di recupero crediti, tutti questi utenti potrebbero avere problemi anche con la giustizia italiana.
"Gli errori nel travaso informatico 2003-2004 - spiega Ferrarella sul Corsera - si propagano infatti anche nel 'Rac', cioè nella banca dati giudiziaria interrogata per i tabulati e le intercettazioni, 'sistema la cui delicatezza è di tutta evidenza essendo preordinato a consentire la corretta effettuazione di verifiche da parte di polizia e magistratura'". In caso di intercettazione, infatti, i numeri posti sotto controllo dalla magistratura potrebbero essere attribuiti a persone che con quelle chiamate non hanno nulla a che fare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.