Le nuove norme e gli escamotage dei furbetti delle multe

Targhe false o straniere per evitare il pagamento del pedaggio e la notifica delle multe, ma con le nuove norme beffare i controlli è più difficile

Le nuove norme e gli escamotage dei furbetti delle multe

In quanti modi si possono evitare le multe? La risposta più banale (ed efficace) sarebbe quella di attenersi, rigidamente, alle norme previste dal codice della strada. Eppure c’è chi percorre vie “alternative” e illegali per tentare di dribblare gli obblighi e seminare pedaggi, divieti e le conseguenti multe e sanzioni.

Alcuni dei metodi utilizzati (e scoperti dalla forze dell’ordine) sono complessi altri, più banalmente, semplicissimi. Uno di questi consiste nell’utilizzare targhe false, distintivi contraffatti. Di cui c’è, a quanto pare, un fiorente mercato che induce qualcuno ad allestire quelle che, per gli investigatori, erano delle vere e proprie stamperie parallele. Come quella scoperta, poco più di un mese fa, nell’area della periferia che cinge la città di Castellammare di Stabia, nell’hinterland di Napoli. Qualche settimana fa un’operazione della polizia di Stato consentì di individuare di quello che è stato ritenuto dagli inquirenti un laboratorio di targhe false. All’interno, i poliziotti rinvennero migliaia di targhe già stampate. Per lo più si trattava di contrassegni che riproducevano la compilazione dei distintivi stradali stranieri. Tra le altre, furono ritrovate “targhe” tedesche, inglesi, olandesi e spagnole. Infine vennero scoperti anche diversi modelli in bianco che, secondo gli investigatori, sarebbero stati pronti a essere stampati.

Non è sempre stato necessario ricorrere alle targhe falsificate. Anzi, quelle straniere sono state abbastanza ambite dai “furbetti” perché, anche se regolari e pure se i veicoli risultano correttamente immatricolati in altri Paesei dell’Unione Europea o all’estero, inducevano – in caso di multa – l’attivazione di procedure complesse per l’esazione delle contravvenzioni. Al punto da lasciar desistere, in taluni casi, gli stessi enti deputati alla riscossione delle sanzioni. La normativa italiana, però, è stata adeguata al “buco” che sembrava essersi creato con alcune nuove norme contenute nel Decreto sicurezza. Le regole, entrate in vigore nel 2019, prevedevano - tra le altre cose - l’impossibilità di circolare con veicoli targati all’estero se si risiede in Italia da più di sessanta giorni senza reimmatricolarli. Prima di questa riforma, il codice della strada consentiva la circolazione ai veicoli con targa straniera per il periodo massimo di un anno.

Alla base delle scelte del (vecchio) governo gialloverde ci furono anche i casi di furbetti o presunti tali scoperti a beffare il pedaggio (e quindi le multe). A Pozzuoli, poco più di un anno e mezzo fa, un automobilista 57enne fu scoperto e accusato di non aver pagato per ben 240 volte il costo del pedaggio alla Tangenziale di Napoli.

L’escamotage che avrebbe utilizzato sarebbe stato quello di “infilarsi” dietro agli automobilisti dotati regolarmente di Telepass e approfittare dell’apertura delle sbarre. La tecnica del “trenino”, la stessa che è stato accusato di aver utilizzato un 66enne napoletano per superare per quasi quattrocento volte, senza sborsare nulla, le sbarre del casello della stessa tangenziale.

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