Estetica, etica e libero arbitrio. Canottiere e bikini. Non c'è bisogno di scomodare Immanuel Kant per frequentare le città turistiche e di villeggiatura; basta, piuttosto, una conoscenza basilare delle ordinanze comunali in materia di decoro pubblico. Poca filosofia, molta pratica. Per i vacanzieri più indisciplinati e inclini alle mise adamitiche è in arrivo una raffica di multe. In molte località sono entrate in vigore regolamenti che prescrivono quali siano i luoghi nei quali è consentito girare in costume e dove invece è severamente vietato stare a torso nudo o con indumenti da spiaggia.
Occhi aperti, dunque, e attenzione a dove ci si trova. Ogni luogo, si sa, ha un proprio codice d'abbigliamento e se è vero che l'estate è la stagione della libertà, è altrettanto vero che i canoni del buon gusto non dovrebbero mai venire meno. Ne è convinto il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, che ha vietato con un regolamento di circolare in città (ovvero lontano dalle spiagge) a torso nudo e in costume da bagno. Si tratta - ha spiegato il primo cittadino - di una norma per arginare "un malcostume e comportamenti che vengono avvertiti dalla generalità delle persone come contrari al decoro e alla decenza". Da 25 a 500 euro la sanzione prevista per l'inosservanza del provvedimento. A fermare e multare i trasgressori, qualora fosse necessario, saranno gli agenti della polizia municipale.
Ma il comune della costiera amalfitana non è stato certo l'unico a intervenire con indicazioni specifiche in tal senso. A Cagliari, il sindaco Paolo Truzzu ha messo nero su bianco il divieto di rimanere in costume o a torso nudo "al di fuori dagli stabilimenti balneari o dalle zone a ciò destinate" e il collega Gianluca Dessì, a Villasimius, ha fatto altrettanto. Nei giorni scorsi, il primo cittadino della località sarda ha firmato tre nuove ordinanze per garantire la "tutela del decoro urbano, migliorare la civile convivenza e la vivibilità negli spazi pubblici". Fino al 30 settembre sarà pertanto vietato circolare in costume da bagno e a torso nudo, se non in prossimità della spiaggia. Dall'isola alla terra ferma, pure a Caorle, in Veneto, scatteranno multe per chi transiterà in deshabillé nell'antico borgo marinaro e in particolare in prossimità delle chiese. Il sindaco Marco Sarto ha spiegato che sarà consentito esibire il proprio stile balneare solo entro il perimetro del lungomare.
Turisti avvisati, mezzi salvati: pure in Calabria, a Praia a Mare (Cosenza), una nuova ordinanza per la stagione turistica 2022 prevede che dal 7 luglio scorso e al 15 ottobre sia vietato circolare indossando esclusivamente il costume da bagno. Un analogo provvedimento è stato adottato anche a Tropea (Vibo Valentia), dove il sindaco Giovanni Macrì, ha promulgato un'ordinanza che prevede multe da 125 a 500 euro per i vacanzieri indisciplinati. A Giulianova (Teramo) le norme in materia di decoro pubblico non sono mai decadute: l'amministrazione comunale, a tal proposito, nei giorni corsi ha rinfrescato la memoria ai residenti e ai turisti ricordando loro è ancora in vigore un'ordinanza (la 367 del 23 agosto di 4 anni fa) firmata dal vicesindaco di allora, Nausicaa Cameli. Nel documento, come si legge, viene fatto divieto di "circolare o sostare su tutte le strade, vie, viali e piazze cittadine e in tutti gli altri luoghi pubblici, esercizi pubblici o mezzi pubblici in costume da bagno o a torso nudo, con la sola esclusione delle aree adibite alla balneazione".
Attenzione al decoro anche nelle città turistiche, dove la polizia municipale dovrà segnalare (e nel caso sanzionare) i comportamenti poco consoni al contesto. Al Parco Nord di Milano, multe in arrivo per chi si denuda: vietati topless, perizoma e tanga.
"Non ci sono spiagge e valgono le stesse prescrizioni che ci sono per piazza Duomo o viale Fulvio Testi. In qualsiasi parte dell'area urbana non si può andare in giro scoprendo le parti intime", ha spiegato il presidente del parco, Marzio Marzorati. Per i trasgressori, multe dai 300 euro in su.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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