Jessica era nervosa e il tranviere voleva solo farle le coccole. È questa la teoria sostenuta dalla suocera del tranviere che ha ucciso con 40 coltellate la 19enne.
Era la notte tra il 6 e il 7 febbraio quando Jessica Valentina Faoro è stata uccisa con 40 coltellate in una appartamento di Milano. A commettere l'omicidio Alessandro Garlaschi, tranviere 39enne nella cui casa la giovane faceva le pulizie. L'uomo ha prima ammazzato la giovane, poi ha cercato di disfarsi del corpo dandogli fuoco. Non riuscendoci ha quindi avvolto la giovane nel cellophane per poi metterlo in un borsone. Un altro tentativo di occultamento di cadavere non riuscito. Quindi, il tranviere chiama i soccorsi. Evidentemente troppo tardi. Gli inquirenti hanno ipotizzato che a provocare la furia omicida dell'uomo sia stato un rifiuto alle avances sessuali.
Di parere diverso è la suocera di Garlaschi. Ai microfoni di Chi l'ha visto, la donna ha dato la propria versione dei fatti, basata sul raccolto che il genero le ha fatto poco dopo aver commesso l'omicidio.
"Continuava a ripetere che voleva bene alla ragazza e che si è trattato di legittima difesa – ha detto la donna – Secondo me lei lo ha colpito forte e a lui è venuta l'agitazione. Magari voleva aiutarla e coccolarla un po' perché l'ha vista un po' agitata, lei avrà capito male".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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