Resterà in carcere Lucio Marzo, il 19enne di Specchia, nel leccese, che la notte del 3 settembre 2017 uccise la fidanzatina sedicenne Noemi Durini.
La sezione minori della corte di appello di Lecce ha confermato la sentenza del giudice per le udienze preliminari che lo scorso 4 ottobre aveva condannato a 18 anni e 8 mesi il ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti, reo confesso dell’omicidio dopo un lungo interrogatorio. Era stato proprio lui, dieci giorni dopo il delitto, a far trovare agli investigatori il corpo senza vita della ragazzina, che dopo essere stata picchiata ed accoltellata, era stata sepolta viva sotto un cumulo di pietre, in un uliveto nei pressi di Castrignano del Capo.
“Non lo perdonerò mai per quello che ha fatto”, ha commentato la madre della giovane, Imma Rizzo, entrando nell’aula del Tribunale di Lecce in cui si è svolto il processo. Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera, i giudici avrebbero respinto la richiesta della difesa di rinnovare la perizia psichiatrica su Marzo. “Lucio è capacissimo di intendere e di volere”, ha detto ai giornalisti la mamma di Noemi, plaudendo alla decisione dei giudici che non hanno preso in considerazione le attenuanti sollevate dagli avvocati del giovane. “Non basterebbe una vita per quello che ha fatto a mia figlia”, ha poi commentato la madre della ragazza.
Noemi e Lucio si erano conosciuti nel 2016. La loro relazione era stata da subito problematica.
Entrambi avevano un temperamento impulsivo e il ragazzo era stato sottoposto a TSO in più di un’occasione. Il giovane, come ricorda Fanpage, si era difeso confessando di aver ucciso la giovane per salvaguardare i suoi genitori, che erano stati minacciati di morte da Noemi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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