"Domenica mattina li ho salutati e hanno fatto finta di non vedermi. Non ci ho più visto, ho preso la pistola e li ho ammazzati". Questa è la motivazione dell'omicidio di Salvatore e Simone Andronico, padre e figlio uccisi domenica mattina a Sesto Fiorentino dal loro vicino di casa Fabrizio Barna.
"Questa cosa mi ha irritato, anche perché avevano sbagliato a fare tutti i lavori, come la caldaia e la fossa biologica", ha dichiarato il disoccupato 53enne ai carabinieri, aggiungendo che non ricorda cosa sia accaduto dopo l'omicidio.
Quella, per Barna, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le discussioni andavano avanti da tempo. Salvatore e Simone erano impegnati con dei lavori di ristrutturazione nella loro abitazione e i rumori provocati erano mal sopportati dal vicino di casa. A settembre per risolvere la questione, il 31enne Simone, dopo essere stato dai vigili urbani, si era rivolto allo sportello per la mediazione sociale del centro civico 4 di Sesto Fiorentino, riporta il Corriere.
L'ufficio aveva inviato a Barna una lettera per informarlo e invitarlo a contattare gli addetti per fissare un incontro, ma il 53enne non ha mai risposto.
Contro il giovane Barna ha sparato sei o sette colpi di pistola, un solo colpo fatale contro il padre del ragazzo. Adesso gli inquirenti stanno conducendo delle indagini per verificare la regolarità del porto d'armi posseduto da Berna. L'uomo, nel maggio del 2012, aveva regolarmente denunciato il possesso di una pistola Beretta 98 semiautomatica per uso sportivo, ma la Procura ha chiesto di appurare se l'arma usata sia stata quella effettivamente denunciata.
L'autopsia sui corpi delle due vittime è prevista nella giornata di mercoledì.
Ieri il Comune di Sesto ha dichiarato il lutto cittadino.
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