Le ong vogliono Salvini alla sbarra per tornare con le navi in mare

L'ong Mediterranea cavalca le accuse del Tribunale dei Ministri contro l'ex ministro Salvini e chiede di poter tornare in Mare con la Mare Jonio

Le ong vogliono Salvini alla sbarra per tornare con le navi in mare

Dopo l'ultimo assalto giudiziario contro Matteo Salvini per il caso Gregoretti, i 5 Stelle sono già pronti per portare alla sbarra l'ex ministro degli Interni. Le parole usate da Luigi Di Maio ieri sera nel salotto di Bruno Vespa lasciano poco spazio alle interpretazioni: il Movimento volterà le spalle al suo ex alleato e di fatto voterà sì per l'autorizzazione a procedere. "Il blocco della Gregoretti non fu deciso dal governo, ma dal Ministro Salvini. (Sulla Diciotti, ndr) per noi c’era l’interesse pubblico prevalente, ma sulla Gregoretti non c’era e non c’è. Soprattutto fu un’azione del singolo ministro, tanto che poi li fece sbarcare perché la ridistribuzione funzionava. Noi voteremo contro l’interesse pubblico prevalente", ha affermato il titolare degli Esteri. A stretto giro è arrivata la risposta da parte della Lega che con l'ex sottosegretario agli Interni, Molteni, ha definito Gigino come un "piccolo uomo". Citazione questa poi ripresa anche questa mattina dallo stesso Salvini. Ma questo assalto al leader del Carroccio ha ridato fiato anche alle Ong che da tempo hanno un conto in sospeso con Salvini. E l'attacco più duro arriva da Mediterranea che ha la Mare Jonio ancora con le "ganasce" dopo il fermo disposto dai giudici: "Le nostre navi, Alex e Mare Jonio, come Eleonore e sea watch 3, sono ancora sequestrate per una vendetta politica dell'ex ministro, e il governo ora in carica che potrebbe ridarcele continua a tenerle in ostaggio. Prima o poi tutti questo sarà raccontato come la follia crudele che è, e questi atti giudiziari saranno pagine di storia in cui sarà chiaro chi stava dalla parte dei diritti e della giustizia e chi no", ha affermato la portavoce Alessandra Sciurba all'Adnkronos.

Poi arriva il vero e proprio affondo: "Noi di Mediterranea sappiamo esattamente cosa voglia dire essere lasciati in mare per giorni con le persone che hai salvato, e rendersi conto che in quella violenza sono messi a rischio lo stato di diritto e le garanzie democratiche del tuo paese, oltre che la sicurezza di chi è in quel momento a bordo. Che contro atti come questo si possa aprire un processo è il minimo della giustizia, e quando non va così, come nel caso della Diciotti dovremmo sentirci tutti in pericolo".

Insomma adesso le Ong mettono nel mirino Salvini usando di fatto l'assit ricevuto dal Tribunale dei ministri. È partito infatti una sorta di accerchiamento contro il leader della Lega che adesso dovrà affrontare l'ennesima battaglia in Parlamento che si aprirà il prossimo 20 gennaio col voto della Giunta per le immunità.

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