Un operaio egiziano di 53 anni, Abd Elsalam Ahmed Eldanf, è stato travolto e ucciso la notte scorsa da un camion davanti a una ditta di Montale, nel Piacentino. Insieme ad altri colleghi stava partecipando a un presidio indetto dal sindacato autonomo Usb per il mancato rispetto degli accordi aziendali da parte dell'azienda. Il camionista è stato arrestato per omicidio stradale, ma è stato subito rilasciato perché, secondo la procura di Piacenza, "quando è avvenuto l'incidente non era in atto alcuna manifestazione".
"Adesso ammazzateci tutti", tuonano dal sindacato che accusa apertamente l'azienda per il brutale omicidio. In realtà quanto raccontato dai manifestanti non coincide con la ricostruzione fornita dalla Questura di Piacenza. Al momento dell'incidente, infatti, non era in corso alcun picchettaggio, come successo già altre volte nel corso di altre manifestazioni davanti alla Gls, per impedire l'uscita dei camion carichi di merce. Gli operai, una trentina, erano fuori in attesa degli esiti dell'incontro della delegazione sindacale con il presidente della ditta di logistica, che ha un importante hub a Piacenza, dove si chiedeva conto della mancata attuazione degli accordi che erano stati presi tra il maggio e il giugno scorso. In attesa c'erano anche diversi camion, pronti a partire dopo aver caricato la merce.
Abd Elsalam Ahmed Eldanf, padre di cinque figli, si sarebbe staccato dal gruppo dirigendosi verso il primo camion in partenza, guidato da un uomo di 43 anni che, per cause da accertare, lo ha investito uccidendolo. "Da un preposto vicino all'azienda è partita la sollecitazione all'autista ad andare avanti, sentita da alcuni - denuncia Maria Teresa Chiarello, dirigente Usb Emilia Romagna - rispetto a quanto accaduto prenderemo tutte le iniziative di tipo legale e sindacale". Il sindacato getta, quindi, benzina sul fuoco: "Un fatto inaccettabile che non avveniva da 40 anni in Italia.
Un lavoratore ucciso mentre manifesta un diritto legittimo, in un contesto in cui i lavoratori vengono sempre più sfruttati nei loro diritti: uno sciopero legittimo, un picchetto legittimo per rivendicare accordi sottoscritti dalle parti e non rispettati".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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