Ora Palù demolisce la paura: "So quanto dura la pandemia..."

Il virologo ha spiegato che nessuna pandemia è durata più di due anni. Il picco probabilmente tra gennaio e febbraio

Ora Palù demolisce la paura: "So quanto dura la pandemia..."

Giorgio Palù, professore emerito dell’Università di Padova ed ex-presidente della Società italiana ed europea di Virologia, ha azzardato all’Adnkronos Salute una data per la fine della pandemia che sta affliggendo tutto il mondo, non solo l’Italia. Con un nuovo Dpcm che inizierà tra poche ore e lo spettro di una terza ondata temuta da alcuni esperti, in tanti si stanno chiedendo quanto durerà questa situazione.

In soccorso sembra essere arrivato il virologo che una certa speranza ce la regala.

Palù: "Nessuna pandemia durata più di 2 anni"

Palù ha prima però fatto una premessa spiegando che si tratta del primo virus pandemico della famiglia dei coronavirus, mentre quelli del raffreddore ci accompagnano ormai da millenni e fanno meno danni rispetto al Covid-19. Ciò vuol dire che è ancora sconosciuto in buona parte. Detto questo, il professore ha tenuto a precisare: “Da virologo posso dire che, seguendo le mutazioni di Sars-CoV-2, in questi mesi è aumentata la contagiosità ma non la sua letalità. E se c'è già chi preconizza una terza, una quarta o una quinta ondata, noi non abbiamo conoscenza di una pandemia che sia durata più di 2 anni". E già come inizio non è male. Palù ha poi proseguito lasciando ai politologi le analisi sui provvedimenti e focalizzandosi invece sulle pandemie del passato e sulla loro durata.

Il virologo ha quindi ricordato che nessuna pandemia è durata più di due anni: dalla Spagnola del 1918, dall'Asiatica del '57, da quella di Hong Kong del '68 e dalla Suina del 2009. Che non finisse tutto con l’arrivo della bella stagione c’era però da aspettarselo infatti, come ha sottolineato Palù, il suo ritorno è in linea con tutti i virus respiratori pandemici. Se continua a seguire la stessa strada percorsa dagli altri suoi simili, verso gennaio o febbraio dovrebbe esserci il picco. Un incremento dei casi è quindi più che possibile.

Da ricordare però che questo patogeno si starebbe adattando a noi, infatti la letalità al momento oscilla tra lo 0,25 e lo 0,26%.

I farmaci efficaci

“Inoltre parliamo spesso dei vaccini allo studio, ma stanno arrivando già i dati degli studi sugli anticorpi monoclonali e vediamo che si stanno rivelando molto efficaci” ha aggiunto. Per esempio, quello di Regeneron è riuscito a rimettere in campo Donald Trump in pochissimi giorni. Anche sul remdesivir, a parte l’analisi dell’Oms, secondo la quale questo farmaco avrebbe un piccolo o addirittura inesistente beneficio sulla mortalità a 28 giorni o sul decorso ospedaliero dei ricoverati ci sono buone speranze.

Tutti gli antivirali andrebbero però somministrati al paziente all’inizio dell’infezione, quando compaiono i primi sintomi, e non quando la situazione clinica è ormai grave. "Ma si tratta di un virus nuovo, il primo pandemico di questa famiglia, e dobbiamo ammettere che ci sono ancora molte cose che non conosciamo", ha tenuto a sottolineare il virologo.

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