Ora Renzi snobba pure i fischi: "È normale, ci metto la faccia"

Il premier Renzi fa spallucce: "Mi hanno sempre contestato". E promette: "Cambierò il Pd"

Ora Renzi snobba pure i fischi: "È normale, ci metto la faccia"

I commercianti lo fischiano platealmente durante l'assemblea di Confcommercio, ma Matteo Renzi fa spallucce: "Ho preso i fischi dal primo giorno e continuerò a prenderli, mettendo la faccia ovunque. Non è una novità", dice il premier in un'intervista al Corriere della Sera.

Eppure il suo governo si trova in un momento critico, con le Comunali che mostrano un equilibrio politico cambiato praticamente in tutta Italia - a discapito del Pd - e un referendum che si profila come una disfatta. Una situazione che Renzi finge di non vedere, al punto da fare ancora promesse, come il taglio delle tasse e la riforma del Partito democratico: "Andremo avanti col cambiamento", assicura, "Non mi fa paura chi fa politica contro qualcuno. Se c'è una novità che ho portato, fin dall'inizio del travagliato rapporto con Berlusconi, è stata quella di fare politica per un'idea e non contro un nemico. Io penso che gli italiani siano molto maturi, più dei politici e più dei raffinati commentatori. Al referendum sulla scheda c'è la possibilità di avere un Paese più semplice o di mantenere il sistema com'è".

E in particolare alla minoranza del partito che continua a bersagliarlo dice: "È ovvio anche che il Pd - anche in caso di vittoria - deve affrontare un problema interno perché non è possibile continuare con un gruppo dirigente che tira e altri che tutti i giorni lavorano per dividere. Ci parliamo tra noi e invece dovremmo parlare alla gente. Ma uno alla volta, per carità. Adesso lavoriamo sui ballottaggi, poi discuteremo".

Nemmeno il voto alle Amministrative lo hanno demoralizzato: "Ho legato la mia permanenza al governo all'approvazione delle riforme nel referendum di ottobre e mi hanno accusato di aver

personalizzato", spiega, "Adesso gli stessi vorrebbero legare il governo al voto di alcune realtà municipali? Ma non scherziamo. Nessun Paese del mondo civile fa così. Si rassegnino: le elezioni amministrative sono un passaggio locale".

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