È andata in infermeria per farsi medicare una ferita al dito, ma è uscita con un trauma cranico. È successo pochi giorni fa in un istituto superiore della provincia di Verona.
I ricordi della giovane vittima, una studentessa 15enne dell'istituto, non sono proprio chiari. Ma da quanto riferito una volta arrivata in pronto soccorso, i medici sono riusciti a fare una sommaria ricostruzione di quanto è successo. Il fatto è accaduto la scorsa settimana: la ragazza stava seguendo una lezione in classe quando ha lamentato un dolore al dito. L'insegnante le ha così dato il permesso di recarsi in infermeria per farsi medicare.
Quando è arrivata nella stanza, la giovane ha trovato il responsabile, un insegnante di educazione fisica, al quale avrebbe chiesto del ghiaccio da mettere sul dito dolorante. Come spiega il Corriere, a quel punto l'insegnante avrebbe preso la confezione con il gel, una di quelle buste che diventano fredde dopo essere state attivate tramite pressione. Secondo la ricostruzione dei medici del pronto soccorso, il docente avrebbe premuto con forza la busta sulla testa della studentessa. In questo modo avrebbe non solo fatto partire il meccanismo di congelamento della busta, ma anche ferito la ragazzina. E ora tutti si chiedono perché il professore abbia agito in quel modo. Preside e genitori vogliono vederci chiaro e capire cosa si realmente successo in infermeria.
Dopo la medicazione del docente, la giovane 15enne è tornata a casa lamentando dolori alla cervicale e un forte mal di testa. I genitori della ragazzina però si sono allarmati quando hanno visto la figlia addormentarsi all'improvviso. Una cosa che non era mai capitata e che ha fatto insospettire la famiglia. Così la giovane è stata subito portata in pronto soccorso dove i medici l'hanno sottoposta a vari esami e accertamenti. Dopo alcune ore di osservazione, la 15enne è tornata a casa con una diagnosi inaspettata: trauma distrattivo alla rachide cervicale con indotta amnesia.
Alla 15enne, entrata in infermeria per una ferita al dito, è stato quindi rilevato un trauma cranico con sei giorni di prognosi. Come è possibile tutto questo, si chiedono genitori e docenti spaventati.
La famiglia della giovane, riporta il quotidiano, hanno paventato la possibilità di essere di fronte a "un atto di bullismo vero e proprio, perpetrato da un insegnante". Ci sono dunque molti aspetti da chiarire, a partire dalla possibile responsabilità del professore di educazione fisica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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