Ossa umane e foto di autopsie: ritrovamento horror nel sottotetto

I reperti ossei, le fotografie e gli strumenti per il sezionamento sono stati sequestrati dai carabinieri

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Alcune ossa umane sono state rinvenute nel sottotetto di un condominio sito nel quartiere San Donato-San Vitale di Bologna. A effettuare il macabro ritrovamento, e a far scattare successivamente l'allarme, una donna di 35 anni, che di recente aveva acquistato un appartamento proprio all'interno dello stabile.

Si tratta di una scoperta avvenuta in modo casuale, come raccontato alle autorità dalla protagonista della vicenda. Quest'ultima, che aveva avuto necessità di raggiungere il sottotetto del palazzo con alcuni operai incaricati di effettuare dei lavori di ristrutturazione, si era infatti imbattuta in una cassa di legno contenente un sacco di cotone. Le ossa, tra cui alcuni frammenti di cranio, erano occultate proprio all'interno del sacco. Nei pressi del baule sono state rinvenute anche delle fotografie di cadaveri sottoposti a esami autoptici, alcune riviste di vario genere risalenti almeno agli anni '60 e qualche strumento per il sezionamento. Tutti elementi che lasciavano presagire che i resti ossei fossero lì da oltre una cinquantina di anni.

La 35enne ha immediatamente contattato i carabinieri per denunciare il macabro ritrovamento. I militari sono giunti nel condominio insieme al medico legale incaricato dalla locale procura della Repubblica di effettuare le dovute verifiche per risalire alla natura dei reperti ossei. Il professionista ha confermato che si tratta in effetti di resti umani.

Una volta appurato ciò, quindi, i carabinieri hanno svolto qualche indagine per risalire alla storia del palazzo, scoprendo che anni addietro lo stabile risultava di proprietà di un docente di medicina legale dell'Università di Bologna, deceduto nel 1987, al quale appartenevano verosimilmente anche gli strumenti e le fotografie, materiale inerente al suo lavoro.

Dopo la morte del proprio congiunto, ignari di che cosa potesse nascondersi nel sottotetto, i familiari avevano deciso di ristrutturare lo stabile e di suddividerlo in 4 distinte unità immobiliari con lo scopo di rivenderle.

I

reperti ossei, gli strumenti per il sezionamento e le fotografie degli esami autoptici sono stati sottoposti a sequestro dai carabinieri di Bologna e restano ora a disposizione dell'Autorità giudiziaria.

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