Ufficialmente nullatenenti e con un reddito pari a zero. In realtà proprietari di terreni, case e auto. La procura ha avanzato richiesta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale, quindi del sequestro, per un valore di circa mezzo milione di euro nei confronti di quattro rom residenti a Correzzola, in provincia di Padova.
E il giudice dovrà decidere sull'eventuale sequestro il prossimo 23 giugno in Camera di consiglio.
Per tutti e 4 la procura ipotizza, vista la condotta e il tenore di vita e l’assenza di lecite fonti di reddito, che si dedichino abitualmente a traffici illeciti e vivano di questi. Tutti risultano indagati, imputati o condannati per diversi reati contro il patrimonio. La procura sospetta che la disponibilità dei beni scaturisca proprio da queste attività illecite.
Non solo. Dall’informativa delle Fiamme gialle emerge pure come alcuni di questi soggetti abbiano goduto negli anni di aiuti economici da parte del Comune di Correzzola: dal pagamento della mensa scolastica per i figli alla fornitura di libri, ad una borsa di studio.
C’è poi un’operazione particolare che insospettisce gli inquirenti: l’acquisto di una casa pagata 280 mila euro sull’unghia dal figlio di uno degli indagati. La vecchia proprietaria, sentita dai finanzieri, racconta che tutte le trattative di vendita sono avvenute proprio col padre. Il saldo del pagamento sarebbe stato effettuato con assegni circolari tratti dal conto corrente della madre.
Su quel conto, dal febbraio al novembre del 2008, risultano versamenti per 175 mila euro, di cui tra ottobre e novembre di 100 mila
euro in contanti. Sembrerebbe quasi che, poichè servivano i soldi per comperare una casa, questi sono arrivati facilmente, e in contanti.Ora si attende che sulla richiesta di sequestro si esprima il giudice.
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