Involontariamente Luca Scatà e Christian Movio sono diventati due eroi e questo Natale, per loro, ha tutto un altro sapore.
Dopo aver ucciso il killer di Berlino nella notte tra il 22 dicembre e il 23 dicembre fuori dalla stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, la rivelazione dei loro nomi e dei loro volti ha scatenato un vero e proprio dibattito. C'è chi, infatti, crede che il ministro Minniti facendo sapere a tutto il mondo i loro nomi li abbia messi in pericolo. D'altro canto, c'è chi sostiene che sia stato giusto e doveroso rivelare i nomi dei due eroi per poterli ringraziare al meglio.
Polemiche a parte, è un dato di fatto che i due agenti e le loro famiglie sono diventati possibili bersagli. Tanto è che è stata messa a loro disposizione una scorta. A parlare, ora, è la famiglia di Luca Scatà, il poliziotto di Canicattini Bagni che con il suo colpo ha ucciso il terrorista Anis Amri.
"Abbiamo trascorso il Natale senza Luca - spiega il padre dell'agente - ma lo abbiamo sentito per telefono. Ci ha detto che è tranquillo. Se lui è sereno, lo siamo anche noi. Aspettiamo di poterlo vedere, non sappiamo bene quando potrà accadere. Non ci è stata fornita una data precisa, aspettiamo solo di poterlo riabbracciare. Una cosa è certa: non siamo preoccupati per lui".
Il padre di Luca Scatà confessa che da venerdì la loro casa è tenuta sotto controllo dalla polizia. "Questa notte - continua - mia figlia ha notato nelle vicinanze di casa nostra una pattuglia della polizia, segno, evidentemente, che siamo sotto protezione ma questo non ci spaventa.
Per quanto concerne la sua vicenda, Luca ha reagito in modo esemplare, a mio avviso ha fatto più del suo dovere. Però, devo ammettere che la sua azione ha sorpreso molto pure me, non pensavo che avesse quel sangue freddo. Siamo davvero orgogliosi di lui".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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