Federico Scotta, oggi 45enne, ha rivisto il figlio che 23 anni fa gli era stato portato via. “Dopo 23 anni ho rivisto mio figlio. Non so descrivere bene quello che sto provando. Ma posso dire che non esiste sensazione più bella. Cammino sulle nuvole" ha detto l'uomo, come ha riportato Repubblica. Scotta è uno dei genitori che negli anni novanta era stato accusato di pedofilia e satanismo durante il processo contro i "Diavoli della Bassa modenese". Sedici bambini erano stati allontanati dalle proprie famiglie nei comuni di Mirandola e Massa Finalese. La storia, raccontata dal Podcast Veleno, firmato da Pablo Trincia, era uscita su Repubblica nel 2017.
Il figlio Nik lo ha cercato
Il 7 luglio del 1997 vennero tolti a Scotta e a sua moglie, la thailandese Kaempet, due dei loro bambini: Elisa di tre anni e Nik di soli 6 mesi. Dopo un anno toccò lo stesso anche alla neonata Stella, allontanata dalla madre in sala parto. Scotta venne rinchiuso dietro le sbarre per 11 anni. I due genitori furono i primi coinvolti nelle indagini. Con loro anche Francesca Ederoclite, a cui venne tolta la figlia Marta. Francesca si uccise dopo tre mesi buttandosi dalla finestra. Il 24enne Nik, il figlio di Scotta, lo scorso 22 giugno era presente alla prima udienza per la revisione del processo. Il ragazzo lavora come meccanico a Bologna, è alto e ha gli occhi scuri. Aveva ascoltato Veleno e aveva deciso che voleva ricontattare suo padre. Prima con Whatsapp e poi faccia a faccia. Scotta ha spiegato che “i bambini portati via dalle famiglie naturali non sanno che persone siano i loro genitori biologici, sono terrorizzati al solo pensiero di rivederli. Ma Nik ha superato quelle paure. Ha capito. E anche i suoi genitori adottivi hanno fatto con lui un lavoro fantastico".
Scotta spera di riabbracciare anche le figlie
Nik gli ha promesso di essere sempre al suo fianco e di non volerlo lasciare solo in questa battaglia. E che lui è suo padre.
Alla domanda se stia sperando in un risarcimento, Scotta risponde che per il momento vuole solo ricostruire il rapporto con Nik. La sua speranza è di riuscire a riavvicinarsi anche alle altre due figlie, ammettendo che sono loro ad avergli dato la forza di andare avanti, da innocente. Il 45enne adesso vive a bordo di un camper nella periferia Bolognese. Scotta ha poi concluso: "Faccio servizi di vigilanza e portierato. Guadagno 800 euro al mese. Non posso permettermi l'affitto di una vera casa. Ma Nik è venuto da me. Risentire il suo odore, abbracciarlo, mi ha dato una forza che non pensavo di avere. Ed è venuto proprio qui, nella mia casetta. Ha detto che è bellissima. Io gli ho risposto così: appena mi daranno una casa popolare, questo camper sarà tuo, te lo regalo. Non posso darti altro, è tutto quello che ho. Ma così potrai andarci in vacanza" .
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