"Il Sicurezza bis è come le leggi razziali". Così padre Bartolomeo Sorge, gesuita ex direttore di Civiltà cattolica, parla in un'intervista a Repubblica, delle misure sui migranti e dell'ultimo atto "eroico", compiuto da Carola Rackete.
Sorge ritiene che il consenso mostrato a Salvini verrà "smascherato", ma per il momento sembra stia aumentando. Il motivo? A detta del padre, è perché "il Sicurezza Bis ha una parte di verità: nasce dalla paura della gente che pensa che il proprio Paese venga invaso. Non è così, ma la paura è comprensibile". E la mossa di Salvini sarebbe stata quella di "assolutizzare questa parte di verità a discapito del fatto che nel complesso si tratta di misure disumane" e in futuro ce ne renderemo conto, proprio come è successo con le leggi del regime fascista del 1938, "accolte, anche nella Chiesa, da un clima di indifferenza collettiva salvo poi anni dopo tutti prenderne le distanze".
Ma, in questo clima, sembra che qualcuno abbia ascoltato la voce della coscienza. Per Sorge, questo qualcuno è Carola, che "ha fatto un atto di eroismo mettendosi contro tutti e smascherando l'errore complessivo della legge", che va contro la coscienza ed è, per questo, disumana. Queste leggi, a detta del padre, vengono giustificate perché "assolutizzano parti di verità". Della stessa idea è anche Papa Francesco, che propone soluzioni pratiche, come la creazione di corridoi umanitari per i migranti, "affinché non prevalga la disumanità. E, quindi, senza dirlo, va contro Salvini quando rende la legge disumana".
Padre Sorge, su Twitter, aveva scritto diversi post contro Salvini,
affermando che chi chiede alla Madonna di benedire i porti chiusi, bestemmia.Un politico può certo invocare la Madonna. Ma bestemmia se Le chiede di benedire i porti chiusi, la licenza di sparare, la tassa a chi fa il bene, la multa per ogni naufrago salvato.
— Bartolomeo Sorge (@BartolomeoSorg1) 20 maggio 2019
E condanna l'uso dei simboli sacri da parte dei politici, che spesso invocano i Santi per "farsi giustizia da soli": "È una bestemmia".
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