Il padre di Trifone: "Mio figlio ucciso perché voleva denunciare lo stalker della fidanzata"

Francesco Ragone: " "Al telefono mio figlio mi ha detto: ‘Ho già parlato con un amico che presta servizio in polizia postale a Milano. Il tempo di arrivare là e faccio la denuncia'"

Teresa Costanza e Trifone Ragone
Teresa Costanza e Trifone Ragone

Dopo un lungo periodo di silenzio, torna a parlare il padre di Trifone Ragone, il militare di 28 anni ucciso insieme alla fidanzata Teresa Costanza a Pordenone nel marzo del 2015. In un'intervista esclusiva a Giallo, Francesco Ragone ha detto di esser convinto del fatto che suo figlio è stato ucciso perché voleva denunciare lo stalker della sua fidanzata: "Al telefono mio figlio mi ha detto: ‘Ho già parlato con un amico che presta servizio in polizia postale a Milano. Il tempo di arrivare là e faccio la denuncia'".

Il padre ha però specificato che "Trifone non ha fatto nomi e solo in un secondo momento ho capito a chi si riferiva continua". Il riferimento del padre è ovviamente a Giosuè Ruotolo.

Come riporta FanPage, "contro il militare si scaglia anche la madre di Trifone, secondo la quale però dovrebbero essere processati anche i due suoi coinquilini, che dopo aver fatto finta di non sapere nulla, hanno parlato e hanno fatto incastrare Ruotolo. La donna sostiene che con le loro iniziali bugie, che avevano l'intento di proteggere l'amico, abbiano depistato le indagini e rallentato il lavoro degli inquirenti".

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