Quando il presidente Anpi voleva processare Kiev

Polemiche su alcune dichiarazioni fatte in passato dal presidente Anpi Gianfranco Pagliarulo, ora accusato di essere un filo-Putin. Nel 2014 parlava del "regime nazistoide di Kiev"

Quando il presidente Anpi voleva processare Kiev

Il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo è ormai finito nell'occhio del ciclone per le sue posizioni su Russia ed Ucraina. Nello specifico, è stato recentemente etichettato come putiniano ed attaccato per certi suoi vecchi post risalenti al 2014-2015. Non solo. Non è piaciuto neppure il "No" del presidente Anpi alle bandiere Nato per la manifestazione del 25 aprile perché considerate "inappropriate".

Insomma, Gianfranco Pagliarulo si trova ora sotto pesante attacco per quelle che secondo alcuni sono posizioni filorusse. Il Corriere della Sera, ad esempio, riporta dei suoi interventi degli anni scorsi relativi alla situazione di Estonia, Lettonia e Lituania, quando la Nato aveva deciso di dare vita ad una forza d'intervento rapido. In quel caso, secondo il presidente Anpi, era "ovvio" che la Russia non avesse "in nessun modo dato segnali di voler attaccare le tre repubbliche".

Il Corriere passa poi a ricordare che in questi anni Gianfranco Pagliarulo non ha mostrato grande preoccupazione nei confronti delle mosse di Putin, quanto piuttosto verso i nazionalisti ucraini. Nazionalisti ucraini che si erano avvicinati alla figura di Stepan Bandera, fondatore d'estrema destra dell'Esercito Insurrezionale Ucraina, il quale giurò fedeltà ad Adolf Hitler. Personaggio controverso, quello di Bandera, che viene ricordato come una sorta di eroe nell'Ucraina occidentale e come un efferato criminale dalla parte russofona.

Nel 2009 l'Ucraina omaggiò Stepan Bandera, celebrando il centenario della sua nascita con un francobollo commemorativo. Tanti ragazzi decisero poi di unirsi al battaglione Azov, unità militare ucraina il cui sole nero rimanda al misticismo nazista.

Pagliarulo ha sempre mantenuto l'attenzione su quanto stesse accadendo in quella precisa nazione e non ha mai fatto mistero del proprio pensiero. "Fosforo bianco su Slovjansk lanciato dagli aerei del nuovo presidente ucraino. Come a Falluja. È una tecnica molto americana. Sono le famose 'armi chimiche'. Che dice l'Unione Europea? Cosa dicono le Nazioni Unite?", scrisse nel 2014. E ancora: "Da mesi Stati Uniti, Europa e Nato stanno giocando col fuoco in una polveriera", "La verità sta venendo fuori persino sulla stampa italiana! L'aereo della Malesia non è stato abbattuto dai cattivi ribelli filorussi ma dai buoni governanti di Kiev, cioè i nazisti", "È evidente che il governo ucraino, che andrebbe processato per crimini contro l'umanità, non vuole fare arrivare gli aiuti alle popolazioni che sta bombardando. È altrettanto evidente che cerca ogni pretesto per aprire un conflitto armato con la Russia".

Pagliarulo aveva le idee molto chiare. E ora quelle idee hanno scatenato contro di lui un polverone. Maurizio Verona, sindaco di Sant' anna di Stazzema, località tristemente nota per la strage compiuta dalle SS il 12 agosto 1944, prende oggi le distanze dal presidente dell'Anpi. "Non rende onore alla Resistenza. E mi dispiace per l'Anpi. Io questo Pagliarulo preferisco non ascoltarlo, mi fa male vedere dove trascina la storia dei partigiani", ha dichiarato a Il Foglio. "Tra la nostra Resistenza e quella dell'Ucraina non ci sono differenze.

Un popolo invaso ha tutto il diritto di difendersi e va aiutato in questa impresa coraggiosa, anche con le armi. Di fronte all'invasore, di fronte ai massacratori, di fronte alla violenza cieca, si deve resistere", ha aggiunto.

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