Pakistano tenta di violentare 2 bimbi in pochi giorni: è finito in manette

Secondo alcuni condomini di una zona bazzicata dal pedofilo l'uomo, assiduo frequentatore della Caritas cittadina, più volte avrebbe arrecato fastidio mostrando i genitali

Pakistano tenta di violentare 2 bimbi in pochi giorni: è finito in manette

Una storia angosciante quella che è accaduta ieri pomeriggio ad Aversa, in provincia di Caserta, dove un pakistano ha tentato di violentare un bimbo di appena 8 anni.

Secondo quanto si apprende dagli inquirenti il pedofilo ha adescato il piccolo nei pressi della sua abitazione, per poi trascinarlo con una scusa all'interno di un parco cittadino. Qua il migrante si è abbassato i pantaloni e, dopo aver mostrato i propri genitali al bambino, ha iniziato a palpeggiarlo. Il piccolo fortunatamente è riuscito a fuggire ed a raggiungere la propria mamma, alla quale ha raccontato per filo e per segno della violenza subita. Dopo essersi recati dai carabinieri della locale stazione per la denuncia i militari si sono messi immediatamente alla ricerca dell'orco, dirigendosi dapprima alla Caritas cittadina che il pakistano frequentava assiduamente e poi trovandolo a vagabondare senza una meta precisa. Come se non bastasse la sera stessa in caserma è apparsa una ragazzina di 13 anni, che ha denunciato di essere stata vittima anche lei dello stesso maniaco appena pochi giorni prima: la giovanissima ha subito una violenza praticamente identica a quella raccontata dal bambino di 8 anni, sempre all'interno del parco cittadino.

Per il pakistano è stato inevitabile l'arresto con l'accusa di violenza sessuale su minori, mentre le sue giovanissime vittime sono adesso seguite dagli psicologi del Tribunale dei Minori per tentare di fargli superare questo choc tremendo.

Da alcuni condomini di una palazzina che il migrante era solito bazzicare si è venuto a sapere che l'orco non era affatto nuovo a molestie di quel tipo, al punto che era stata fatta esplicita richiesta di daspo urbano che evidentemente non è mai stata presa troppo sul serio da chi di dovere.

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