Palermo, l'appello dei medici: "Esercito in ospedale contro le aggressioni"

La rabbia dei dipendenti degli ospedali siciliani: nelle ultime settimane sono state registrate cinque aggressioni. E c'è chi chiede l'esercito

Palermo, l'appello dei medici: "Esercito in ospedale contro le aggressioni"

Volendo scherzarci su, si potrebbe chiamare "Operazione ospedali sicuri". Purtroppo però sull'appello dei medici palermitani, preoccupati per il crescente numero di aggressioni ai danni di dottori e infermieri negli ospedali di mezza Sicilia, c'è veramente poco da scherzare.

Come riporta l'edizione palermitana di Repubblica, dopo l'ultima aggressione andata in scena ieri contro un infermiere all'ospedale Vincenzo Cervello, picchiato da un parente che non voleva allontanarsi dal reparto nonostante le corsie fossero già sovraffollate, nei nosocomi cittadini è scoppiata la rivolta. Fra le misure invocate ci sarebbero l'intervento di prefettura e questura, l'assunzione di bodyguard personali o addirittura le ronde dell'esercito per presidiare il pronto soccorso.

In tre settimane si sono registrate cinque aggressioni e purtroppo la presenza dei servizi privati di vigilanza armata non è riuscita ad impedire il ripetersi di episodi di violenza.

Lo scorso anno a Catania furono arrestate sette persone responsabili di un raid punitivo contro un medico dell'ospedale Vittorio Emanuele: dopo quell'increscioso episodio, i sindacati dei camici bianchi chiesero l'apertura di un tavolo di confronto con le prefetture di tutta l'isola ma nulla è ancora stato fatto.

A mesi di distanza, le sigle sindacali dei lavoratori degli ospedali tornano a chiedere maggior sicurezza nei reparti e in pronto soccorso, con petizioni e appelli a livello sia regionale che nazionale.

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