Nell'omelia durante la messa che ha celebrato a Santa Marta Papa Francesco ha ribadito il suo monito contro chi dà scandalo. Il pontefice ha portato l’esempio di imprenditori cristiani che non pagano il giusto e si servono della gente per arricchirsi, poi si è soffermato sullo scandalo dei pastori nella Chiesa che non curano le pecore e se ne allontanano. "Gesù ci dice che non si può servire a due signori, a Dio e ai soldi, e quando il pastore è uno attaccato ai soldi, scandalizza. E la gente si scandalizza: il pastore attaccato ai soldi. Ogni pastore deve chiedersi: come è la mia amicizia con i soldi? O il pastore che cerca di andare su, la vanità lo porta ad arrampicarsi, invece di essere mite, umile, perché la mitezza e l’umiltà favoriscono la vicinanza al popolo. O il pastore che si sente signore e comanda tutti, orgoglioso, e non il pastore servitore del popolo di Dio".
Il Papa osserva che gli scandali sono "inevitabili" ma feriscono i cuori e sono capaci di uccidere: "Uccidere speranze e illusioni, uccidere famiglie, uccidere tanti cuori"... "State attenti a non scandalizzare. Lo scandalo è brutto perché lo scandalo ferisce, ferisce la vulnerabilità del popolo di Dio e ferisce la debolezza del popolo di Dio e tante volte queste ferite si portano per tutta la vita.
E anche non solo ferisce, lo scandalo è capace di uccidere: uccidere speranze, uccidere illusioni, uccidere famiglie, uccidere tanti cuori...".'"Oggi può essere - ha concluso Francesco - una bella giornata per fare un esame di coscienza su questo: scandalizzo o no e come? E così possiamo rispondere al Signore e avvicinarci un po' più a lui".
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