Francesco è il papa delle novità e, se vogliamo, della discontinuità. Recentemente, anche Vittorio Messori è intervenuto nel dibattito riguardante il pontificato del papa argentino esprimendo dubbi sulla svolta di papa Francesco. Nell'articolo pubblicato sul Corriere del 24 dicembre scorso, Messori si dice perplesso di fronte al "bipolarismo" di Francesco, capace allo stesso tempo di invitare "a non cadere nelle trappole che ci tende il diavolo" e di telefonare "a Giacinto Marco Pannella, impegnato nell’ennesimo, innocuo digiuno e che gli augura 'buon lavoro', quando, da decenni, il 'lavoro' del leader radicale è consistito e consiste nel predicare che la vera carità sta nel battersi per divorzio, aborto, eutanasia, omosessualità per tutti, teoria di gender e così via".
L'ultima svolta di Francesco riguarda la possibilità di affidare a dei laici - i cosiddetti Viri Probati - la possibilità di somministrare i sacramenti e celebrare la messa nelle zone in cui scarseggiano i preti. Lo scrive il vaticanista de La Stampa, Marco Tosatti, che è venuto in possesso di una lettera firmata da Francesco e indirizzata ad un suo stretto collaboratore, il cardinale brasiliano Claudio Hummes.
Nella lettera, Francesco avrebbe chiesto ad Hummes di sondare la possibilità di "
538em;">concedere l’ordinazione sacerdotale a laici sposati, che possano sopperire a queste carenze, celebrare messa e amministrare i sacramenti".Verrebbe così introdotta, come scrive Tosatti, "un'innovazione clamorosa" all'interno della Chiesa latina. L'ennesimo gesto di discontinuità di Papa Francesco.
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