Papa Francesco: "Verona? Ho solo letto..."

Il Santo Padre: "Non mi sono occupato di Verona. Bene le parole del cardinal Parolin"

Papa Francesco: "Verona? Ho solo letto..."

"Verona? Non mi sono occupato di Verona. Ho letto…". Così papa Francesco sul volo che lo porta a Rabat, mentre è impegnato nella sua visita apostolica in Marocco. Poco prima il Santo Padre aveva detto di esser d'accordo con il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, che aveva affermato, in merito al convegno della famiglia, di condividerne gli argomenti ma non il modo.

In occasione del suo viaggio, papa Francesco ha detto: "È indispensabile opporre al fanatismo e al fondamentalismo la solidarietà di tutti i credenti, avendo come riferimenti inestimabili del nostro agire i valori che ci sono comuni". Il Papa ha inoltre incoraggiato i marocchini a "partecipare all'edificazione di una società aperta, plurale e solidale, sviluppare e assumere costantemente e senza cedimenti la cultura del dialogo come strada da percorrere; la collaborazione come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio".

Il Marocco, come sottolineato dal Santo Padre, rappresenta un ponte tra l'Europa e l'Africa e per questo "desidero ribadire la necessità di unire i nostri sforzi per dare un nuovo impulso alla costruzione di un mondo più solidale, più impegnato nello sforzo onesto, coraggioso e indispensabile di un dialogo rispettoso delle ricchezze e delle specificità di ogni popolo e di ogni persona".

Questo viaggio è molto importante per il Santo Padre dato che il Marocco rappresenta un esempio di convivenza tra diverse confessioni, nonostante i tentativi degli islamisti di penetrare nel Paese: "Questa visita è per me motivo di gioia e gratitudine perchè mi consente anzitutto di scoprire le ricchezze della vostra terra, del vostro popolo e delle vostre tradizioni. Gratitudine - ha aggiunto il Pontefice - che si trasforma in importante opportunità per promuovere il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca tra i fedeli delle nostre due religioni, mentre facciamo memoria - 800 anni dopo - dello storico incontro tra San Francesco d'Assisi e il Sultano al-Malik al-Kamil. Quell'evento profetico dimostra che il coraggio dell'incontro e della mano tesa sono una via di pace e di armonia per l'umanità, là dove l'estremismo e l'odio sono divisione e di distruzione.

Inoltre, auspico che la stima, il rispetto e la collaborazione tra di noi contribuiscano ad approfondire i nostri legami di amicizia sincera, per consentire alle nostre comunità di preparare un futuro migliore alle nuove generazioni".

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