Papa Francesco ha da poco lasciato il Marocco. Una visita contrassegnata da due costanti della sua pastorale: il dialogo, che il Santo Padre vorrebbe mantenere sempre aperto, con la religione islamica e la tutela degli ultimi, di coloro che abitano le periferie del mondo, tra cui i migranti. Toccare la terra nordafricana, allora, è divenuta un'occasione utile a ribadire la necessità di attuare il Global compact. I lettori ricorderanno di come il Vaticano abbia contribuito alla stesura di quell'accordo mediante la proposizione di alcuni punti, cinque, e da che parte il pontefice argentino e le alte gerarchie della Santa Sede si siano schierate quando si è trattato di dibattere con e di chi non stava aderendo.
Jorge Mario Bergoglio non sembra intenzionato a mollare rispetto a quelle nazioni, e a quelle forze politiche, che hanno deciso di non sposare la causa dell'Onu. Perché se la dialettica con i musulmani è un "antidoto contro la paura e l'odio", dare continuità al patto che sancisce l'indissolubilità giuridica del "diritto a migrare", significa poter gestire i fenomeni migratori e la crisi di questi ultimi anni secondo un certo raziocinio e ottemperando al "coraggio dell'incontro". L'ex arcivescovo di Buenos Aires, all'interno delle varie occasioni che erano state programmate per questo viaggio, ha avuto modo di ripeterlo. C'è stato spazio per sottolineare l'importanta della Dichiarazione sottoscritta a febbraio con il grande imam di al - Azhar, quella che i due hanno contrassegnato "in nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità". La "Chiesa in uscita", promossa dal papa gesuita, insiste sui temi che abbiamo imparato a conoscere in questi sei anni di pontificato.
Poi, dalla cattedrale di Rabat, è arrivata la riflessione sul ruolo che i cattolici ricoprono nel mondo contemporaneo: "Nella società come piccola quantità di lievito. Essere cristiano - ha scandito il papa, come riportato da Rai News - , non è aderire a una dottrina, né a un tempio, né a un gruppo etnico. Essere cristiano è un incontro". Che è lo stesso punto di vista diffuso nel mondo da Joseph Ratzinger ogni volta che ha parlato di "minoranza creativa". Non sono i numeri, insomma, a fare differenza ma la capacità "d'attrazione". Come raccontato su ilGiornale.
it nel corso della giornata di ieri, Papa Francesco, prima di atterrare in Marocco, si è anche espresso sul Congresso mondiale delle famiglie di Verona, ribadendo quanto sostenuto dal cardinale segretario di Stato Parolin: il Vaticano è d'accordo sulla sostanza della due giorni, ma non sulle modalità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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