Il Papa su Medjugorje: "Mancanza di discernimento"

Papa Francesco, all'interno di un libro di un padre brasiliano, parla ancora di Medjugorje. Dio avrebbe concesso la "grazia" a quel luogo, ma mancherebbe qualcosa in termini di "discernimento". Il pontefice distingue pure tra "locuzioni" e "apparizioni". Sembrerebbe complicarsi la strada che porta al riconoscimento ufficiale

Il Papa su Medjugorje: "Mancanza di discernimento"

Le presunte apparizioni di Medjugorje non sono ancora state riconosciute in maniera ufficiale dalla Santa Sede. Non è affatto detto che lo saranno in futuro, ma un libro che sta per uscire in Brasile sembra destinato a chiarire quale sia il pensiero di Bergoglio su quanto accadrebbe, da quasi quarant'anni, nella località della Bosnia ed Erzegovina.

Papa Francesco, a maggio scorso, ha reso permanente la presenza dell'arcivescovo Hoser. Quello che avrebbe parlato, nel corso di un'omelia pronunciata a Varsavia, dell'interesse delle mafie napoletane per le attività del santuario. Molti hanno interpretato questa mossa del pontefice come una possibile "svolta" in vista di una pronuncia sulla veridicità del culto. L'opera, che si intitola "E' mia madre", non è firmata da un uomo qualunque: a discutere con il papa delle apparizioni è stato, come si legge su Aleteia, padre Alexandre Awi Mello, che è un membro del dicastero per i laici, la famiglia e la vita. L'autore del libro opera quindi in Vaticano.

Le parole del Santo Padre vanno analizzate alla luce di questa premessa: non sono dichiarazioni raccolte per caso. Il pontefice argentino, nel dialogo, svela di essersi opposto, quand'era arcivescovo di Buenos Aires, a un incontro tenutosi nella sua diocesi con uno dei veggenti: "L’ho fatto - si legge - perché uno dei veggenti avrebbe parlato e avrebbe spiegato un po’ tutto e alle quattro e mezza sarebbe apparsa la Madonna. Cioè lui aveva l’agenda della Madonna. Allora ho detto: no, non voglio qui questo tipo di cose. Ho detto di no, no in chiesa". In questi virgolettati sembrano riecheggiare le affermazioni del papa sulla "Madonna madre" e non "Madonna capo di un ufficio telegrafico", pronunciate sul volo di ritorno da un viaggio in Portogallo, nel 2017.

Non è da oggi che l'ecclesiastico argentino sembra voler beneficiare del dubbio rispetto a tutto quello che viene raccontato su Medjugorje. Bergoglio, all'interno di un altro passaggio, ammette: "Bisogna distinguere, però, perché, nonostante questo, Dio fa miracoli a Medjugorje. In mezzo alle pazzie dell’uomo, Dio continua a fare miracoli. Forse ci sono fenomeni più personali. Mi arrivano delle lettere qui, ma si capisce che sono cose più che altro psicologiche. Bisogna distinguere bene le cose".

Leggendo il libro di Mello è possibile comprendere a pieno quale siano le perplessità del pontefice: "Il discorso delle apparizioni (…) – sottolinea Bergoglio, tornando a parlare di Medjugorje – cerca di vederlo dal lato della locuzione interna. Allora, è ovvio che si va da un estremo all’altro. A volte quella locuzione si materializza quasi in una visione e, altre volte, può essere una semplice ispirazione". Dio avrebbe concesso a quel luogo la "grazia" della conversione, ma qualcuno mancherebbe in discernimento. Poi l'approfondimento del Santo Padre sul ruolo dei presunti veggenti: "Per esempio, quelle persone sentono che la Madonna dice loro qualcosa, nella preghiera avviene una locuzione e allora dicono: 'La Madonna mi ha detto questo…'. Certo - spiega - , lo esprimono in un modo che sembra che sia stata davvero un’apparizione. Ma da qui a dire che i veggenti siano protagonisti e organizzino apparizioni programmate...

Questo è il peccato che può accompagnare una grande grazia".

Dopo la pubblicazione di queste riflessioni, diviene sempre più improbabile immaginare che il papa proceda con l'identificare le cosiddette "apparizioni" con delle vere e proprie manifestazioni mariane.

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