Il Papa vuole andare a Erbil. "Islam va aiutato a essere religione di pace"

In una lettera ai cristiani del Medio Oriente, il richiamo al dialogo tra le religioni e il ricordo delle sofferenze che patiscono per mano del terrorismo

Papa Francesco
Papa Francesco

Una forte denuncia delle azioni del cosiddetto Stato islamico e il desiderio di andare di persona a Erbil, per fare visita ai cristiani che sono scappati nel Kurdistan iracheno. C'è questo in una lettera che papa Francesco ha scritto ai fedeli del Medio Oriente.

"La situazione drammatica che vivono i nostri fratelli cristiani in Iraq - ha scritto il Papa -, ma anche gli yazidi e gli appartenenti ad altre comunità religiose ed etniche, esige una presa di posizione chiara e coraggiosa da parte di tutti i responsabili religiosi, per condannare in modo unanime e senza alcuna ambiguità tali crimini e denunciare la pratica di invocare la religione per giustificarli".

"Alle note dei canti natalizi si mescoleranno le lacrime e i sospiri", si legge nella lettera, scritta da un uomo estremamente preoccupato da "abusi di ogni sorta e pratiche indegne dell'uomo", messe in pratica dal cosiddetto Stato islamico, che ha "cacciato via in maniera brutale dalle proprie terre" i cristiani, costringendoli a una vita da rifugiati.

Francesco ribadisce nella sua lettera l'appello alla comunità internazionale, chiedendo che si muova per rispondere alle necessità dei cristiani e delle minoranze che soffrono in Medio Oriente, pèr raggiungere una pace che "serve come il pane". Un elogio è invece riservato alle organizzazioni caritative, artefici di quella "assistenza umanitaria" che mette "sempre al centro il bene della persona e di ogni Paese".

Il "piccolo gregge" cristiano del Medio Oriente, a cui il Papa si rivolge, è per lui investito di "una grande responsabilità", chiamato a essere "lievito nella massa".

Fondamentale è poi il dialogo interreligioso per aiutare i "musulmani a presentare con discernimento una più autentica immagine dell'islam, come vogliono tanti di loro, i quali ripetono che l'islam è una religione di pace".

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