"La famiglia Panarello non vuole dare nessuna mano alla signora Panarello. Assolutamente. Che mano può dare? Veronica con la famiglia Stival è stata sempre, da nove anni a questa parte...". La voce di Carmela è lapidaria. Il tono è severo. Non c'è spazio per il perdono. Anzi, quando gli inviati del Corriere della Sera Antonio Castaldo Giusi Fasano la intervistano, la madre di Veronica Panarello è addirittura infastidita, rinnega la figlia, non vuole avere niente a che fare con il brutale omicidio del piccolo Loris.
Di Veronica, Carmela parla come se fosse una semplice conoscente. La chiama "signora Panarello". Niente a che fare con gli altri due figli che vivono ancora con lei. "È stato buttato abbastanza fango sulla famiglia Panarello - dice Carmela - la verità non è possibile... La signora Panarello da molti anni non abitava più con la sua famiglia d’origine. La verità qua la famiglia Panarello non la può sapere...". Non ci mette molto a scaricare tutto sulla figlia: l'oscuro passato, il tentato suicidio, la depressione e quell'infanzia difficile che ha plasmato la fragilità psicologica di Veronica. "La famiglia era unita, molto unita... - continua Carmela - lei era una bambina difficile, tutto qua. La famiglia la teneva più coccolata, più... una principessa era".
Agli inquirenti, nei giorni scorsi, Carmela aveva ammesso che, sin da bambina, Veronica "soffriva di manie persecutorie, era aggressiva e violenta". "Fin dall’età di sette anni è stata seguita e curata da uno psicologo - aveva poi spiegato - ma poi si è rifiutata". Una "bambina difficile", insomma. Poi, però, c'è il capitolo della famiglia Stival che l’ha accolta nove anni fa. E che Carmela sembra di non veder di buon occhio. "È stata con quella famiglia - spiega ora ai cronisti del Corsera - avrà avuto dei problemi... La famiglia non l’ha vista in nove anni, scusa?". Nove anni, dunque. Veronica si è fatta vedere ogni tanto. Ma non c'è mai stata l'occasione per un chiarimento sulle incomprensioni che dal passata le mettevano in contrapposizione. "Veronica è una persona molto difficile - insiste la donna - non c’era niente da chiarire tra di noi. Io non ho niente da chia-ri-re".
I pensieri di Carmela sono tutti per Loris. "La cosa certa è che mio nipote in vita non me lo darà mai più nessuno... Era uno scricciolo, bellissimo". Anche se per il piccolo, la nonna era una sconosciuta. "Il bambino non era affezionato a me - ammette - io ero un’estranea. Stop". Per questo preferisce pensare alla "sua" famiglia, "i miei due figli e io". Veronica, invece, è un capitolo chiuso. Per sempre.
Veronica sembra non avere nemmeno il sostiene il sostegno del marito, Davide Stival: "Chi è stato deve
pagare", ha detto a Quarto Grado, "Mia moglie dice di aver portato Loris a scuola ma ci sono troppe coincidenze contro di lei. Chi è stato è stato. Anche se è stata mia moglie, deve pagare. Non si può fare questo a un bambino".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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