Prendono parte ad un funerale e, su segnalazione dei concittadini ai carabinieri, vengono tutti quanti denunciati. È successo a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. È questo un periodo in cui i riti, gli appuntamenti e le stesse abitudini quotidiane, hanno subito degli stravolgimenti. Tutto finalizzato al contenimento del coronavirus. Misure di sicurezza rese necessarie per impedire l’avanzamento del virus che ha fatto registrare migliaia di contagi in tutta Italia. Un cambio nello stile di vita che sicuramente richiede sacrifici da parte di tutti, nessuno escluso, ma finalizzato semplicemente al bene della stessa collettività.
Tra le ultime disposizioni dettate direttamente dal Palazzo di governo, con il noto decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, vi sono quelle che vietano la partecipazione ai riti funebri proprio per impedire il contatto e lo scambio di mani fra le persone. Gesti questi, tra i principali comportamenti che consentono al virus di veicolare facilmente tra una persona all’altra. Ebbene, nella Città marinara, ieri pomeriggio, il decreto è stato palesemente violato: 48 persone hanno preso parte alla celebrazione di un corteo funebre vietato, lungo le vie del paese, in direzione verso il cimitero.
Sono stati gli stessi concittadini che, assistendo increduli a quanto stesse accadendo, non hanno esitato a segnalare il tutto ai carabinieri della locale stazione. I militari sono subito intervenuti per verificare quanto annunciato dai passanti. Sono stati dunque identificati e denunciati tutti coloro i quali hanno preso parte al rito per violazione degli obblighi imposti dall’autorità ai sensi dell’art. 650 del codice penale. Ma non solo, adesso nei confronti dei 48 verrà aperto un procedimento penale da parte della procura della Repubblica di Agrigento. Si tratta infatti di una forma di reato per la quale è previsto l’arresto fino a 3 mesi.
L’intervento dei carabinieri si inserisce nell’ambito dei controlli disposti dal comando provinciale finalizzato al rispetto di tutte le prescrizioni disposte dal Governo per limitare la diffusione del virus. La denuncia scattata a carico di queste persone è il secondo significativo intervento di carattere incisivo nei confronti di coloro che violano le disposizioni del decreto firmato l’otto marzo scorso. Ieri, per un’altra violazione, sono state denunciate due ragazze agrigentine di 20 e 21 anni. Attraverso un video pubblicato su Instagram, facevano vedere di trovarsi in un noto locale del centro di Agrigento a consumare un aperitivo.
Le due dicevano di far rientro dalla zona rossa e di essere comunque uscite di casa per prendere parte alla movida. Nei loro confronti è scattata la denuncia per procurato allarme e anche per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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