Arrestato nell'Imperiese con 33 coltelli e 3 machete

Pasquale Nucera è stato arrestato a Dolceacqua. Aveva con sé 33 coltelli e 3 machete. Ma non è tutto. In alcune rimesse e terreni nascondeva anche diverso materiale di propaganda del partito di estrema destra Forza Nuova

Arrestato nell'Imperiese con 33 coltelli e 3 machete

Trentatré coltelli e tre machete: queste le armi che Pasquale Nucera, abitante a Dolceacqua, in provincia di Imperia, aveva nascosto in due rimesse. L'uomo è stato arrestato dagli agenti della Questura di Imperia, nell’ambito dell’operazione “Ombre Nere”, che ha permesso di sgominare un fiorente Partito Nazista, con ramificazioni in tutta Italia. Inchiesta coordinata dalla procura distrettuale di Caltanissetta, d'intesa con la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che si è conclusa con diciannove indagati. Il blitz è scattato ieri ad opera della Digos della Questura di Imperia, assieme agli uomini della Polizia Scientifica.

Ma Nucera - alias Yavres Leon - non aveva soltanto armi, in casa e in alcuni terreni, infatti, gli sono stati trovati: foto, bandiere e magliette del movimento politico di estrema destra Forza Nuova. Erano più di sei mesi che la polizia lo teneva d’occhio attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e via dicendo. Con il supporto della polizia postale, gli investigatori hanno proceduto alle verifiche informatiche dei device in uso all’indagato, tra cui telefoni cellulari, computer, casella di posta elettronica, profili social, supporti cd/dvd, fotocamere digitali, schede sim e schede sd.

Nucera è ora indagato per associazione con finalità di terrorismo eversivo, istigazione a delinquere, detenzione abusiva di armi. Insieme a lui, in concorso, è stato indagato pure un uomo di 48 anni, di Ventimiglia - con precedenti per droga, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza - suo inquilino. Nell’alloggio gli hanno trovato e sequestrato: un chilogrammo di marijuana; oltre 90 grammi di semi di marijuana; circa 10 grammi di hashish e un bilancino di precisione.

A livello nazionale, il movimento nazista, farcito di retorica antisemita e xenofoba, affascinava gli estremisti neri da Nord a Sud, dalla Sicilia al Veneto, in varie città come Siracusa, Milano, Bergamo, Genova, Imperia, Livorno, Torino, Cuneo, Padova e tante altre. E tra loro c'erano diverse donne: dall'impiegata di un'azienda, una mamma 45enne originaria di Cittadella che evidentemente conduceva una doppia vita, a una 26enne che avrebbe partecipato e vinto il titolo di "Miss Hitler".

Le adepte del fuhrer spesso vestivano in modo da poter rendere visibili i simboli del loro fanatismo, con svastiche, marchi delle Ss e croci celtiche. "Io sposerei un ebreo solo per torturarlo giorno dopo giorno", diceva una di loro. E ancora: "Solo a parlare dei giudei mi viene il prurito, brutte bestie vanno sterminati”.

Una serie di legami erano stati stretti anche all'estero: il gruppo cercava anche di accreditarsi in diversi circuiti internazionali avviando contatti con organizzazioni di rilievo come

"Aryan Withe Machine - C18" (gruppo che ha dei riferimenti ai "Combattenti di Adolf Hitler" ed è espressione del circuito neonazista Blood & Honour inglese) ed il partito d'estrema destra lusitano "Nova Ordem Social".

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