Pellicce vere vendute come sintetiche: maxi sequestro a Milano

Dopo un'ispezione sono stati trovati migliaia di capi di vestiario con pellicce di origine animale indicate, sull'etichetta, come sintetiche

Pellicce vere vendute come sintetiche: maxi sequestro a Milano

Se una pelliccia finta venduta come vera può essere un classico della truffa (purché il "tarocco" sia fatto bene), una pelliccia vera venduta come finta ha dell'incredibile. Eppure è successo anche questo. La polizia locale di Milano dopo un'ispezione in un negozio vicino a via Paolo Sarpi (Chinatown) ha sequestrato oltre 8.800 capi di vestiario con marchio contraffatto e contenenti pellicce di origine animale indicate in etichetta come sintetiche. I controlli sono scattati dopo una segnalazione dell’associazione animalista "Onlus Meta".

All’interno dell’esercizio commerciale e in un magazzino di stoccaggio merci, nella periferia nord di Milano, gli agenti hanno scovato prodotti tessili realizzati con parti di origine animale, con una falsa attestazione sull'etichetta indicante l’origine sintetica dei materiali utilizzati per la fabbricazione. Complessivamente sono stati sequestrati 8.838 capi di vestiario. Le analisi effettuate nel laboratorio della Facoltà di veterinaria di Milano hanno confermato l’origine animale di parte dei capi. Il titolare dell’attività è stato denunciato all’Autorità giudiziaria. Dovrà rispondere anche dei reati di contraffazione e ricettazione.

"Ci troviamo di fronte ad un nuovo genere di truffa - ha detto l’assessore comunale alla Sicurezza Carmela Rozza - in cui la pelliccia vera è spacciata per sintetica. C’è una maggiore sensibilità da parte dei consumatori che sempre più numerosi scelgono di comprare prodotti di origine sintetica. Il consumatore, più consapevole sulle scelte che compie, deve essere tutelato di fronte a merce che lo inganna e tradisce anche i suoi principi".

"L’azione di contrasto alla vendita e immissione sul mercato di prodotti contraffatti o non conformi alle normative europee a tutela della salute dei consumatori - ha detto il comandante della polizia locale Marco Ciacci - portano spesso in luce, come

in questo caso, violazioni alle norme a tuteladegli animali. L’utilizzo indiscriminato di pellicce di origine animale può nascondere situazioni di maltrattamento o di inadempienze di carattere igienico sanitario".

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