Per fermare i venti di scisma in Germania, la Santa Sede prova a correre i ripari con una dichiarazione di poche righe che non porta firme ma nella quale si legge che "pare necessario precisare che il Cammino sinodale in Germania non ha facoltà di obbligare i Vescovi ed i fedeli ad assumere nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina e di morale". Parole che fanno trasparire la preoccupazione che regna nei Sacri Palazzi per la china che ha preso il Cammino Sinodale della Chiesa tedesca inaugurato ufficialmente il 1 dicembre 2019.
A volerlo fortemente era stato l'allora capo dei vescovi tedeschi, il cardinale Reinhard Marx che nel frattempo è stato sostituito da monsignor Georg Bätzing, vescovo di Limburgo. Un cambio al vertice che non ha contribuito a moderare i toni della Conferenza episcopale tedesca, sempre più determinata a portare avanti la discussione su temi fortemente contestati come l'abolizione del celibato, il sacerdozio femminile e le benedizioni di coppie omosessuali.
Nella dichiarazione pubblicata oggi dalla Santa Sede si dice espressamente che "non sarebbe lecito avviare nelle diocesi, prima di un'intesa concordata a livello di Chiesa universale, nuove strutture ufficiali o dottrine, che rappresenterebbero una ferita alla comunione ecclesiale e una minaccia all'unità della Chiesa". Un avvertimento che richiama i paletti messi da papa Francesco in persona nella Lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania, pubblicata il 29 giugno 2019 e che insisteva sulla necessità di preservare la comunione tra le Chiese particolare e la Chiesa universale.
Nonostante le dichiarazioni d'obbedienza nei confronti del papa, non sono mancati in questi anni segnali d'insofferenza da parte dei vescovi tedeschi e delle organizzazioni laicali protagonista della stagione sinodale. Lo stesso Bätzing, in un'intervista concessa a fine maggio a Deutschlandfunk si è spinto a dire che il Cammino Sinodale non smetterà di "discutere dell'ordinazione delle donne solo perché il papa è di parere diverso". E non sono pochi i presuli tedeschi che si sono dimostrati intenzionati ad andare avanti con l'agenda radicale del Synodal Weg nonostante le perplessità avanzate da Roma.
La dichiarazione della Santa Sede sembra proporre una strada per normalizzare l'agenda troppo radicale della Chiesa tedesca. Nel documento, infatti, viene espresso l'auspicio che "le proposte del Cammino delle Chiese particolari in Germania confluiscano nel percorso sinodale che sta percorrendo la Chiesa universale, per un reciproco arricchimento e una testimonianza di quella unità con la quale il corpo della Chiesa manifesta la sua fedeltà a Cristo Signore". Nel 2021, infatti, Francesco ha aperto il Sinodo sulla Sinodalità che entrerà nel vivo nel 2023.
L'auspicio della dichiarazione potrebbe essere un modo per controllare le spinte estreme che arrivano dalla Germania evitando possibili fratture con Roma ma c'è anche chi crede che ciò potrebbe portare ad un effetto boomerang, con le istanze del Cammino Sinodale tedesco in grado di confluire nel processo sinodale in corso nella Chiesa universale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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