Perugia, l'arcivescovo apre il suo palazzo ai senzatetto

A Perugia l'arcivescovo spalanca le porte dell'episcopio a clochard, tossicodipendenti e migranti: "Il Signore sulla croce ha le braccia spalancate e noi dobbiamo soccorrere i fratelli"

Perugia, l'arcivescovo apre il suo palazzo ai senzatetto

Ha dato loro da mangiare e da bere, garantendo una coperta e un letto caldo a chi era costretto a dormire all'addiaccio nei rigori dell'inverno. Così l'arcivescovo di Perugia, monsignor Gualtiero Bassetti, ha aperto le porte del suo palazzo ai senzatetto della città durante le settimane più dure dell'anno, per chi si trova a passare le notti all'aperto.

Il progetto dell'arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve prevede il ricovero per una quarantina di sbandati, ricoverati nella maestosa sala San Francesco dell'episcopio perugino. Si tratta di clochard, tossicodipendenti, alcolizzati, migranti irregolari e anche soggetti con piccoli precedenti penali. L'arcivescovo garantisce loro un pasto caldo e una notte all'asciutto, senza indagare sulla loro provenienza.

Perché "Sulla croce il Signore ha le braccia spalancate. E nessuno può essere escluso da quell'abbraccio".

"Come credenti ma anche come uomini di buona volontà - chiarisce il cardinale arcivescovo Bassetti - Dobbiamo tradurre in pratica la

parabola del buon Samaritano. Si tratta di soccorrere il fratello che sta soffrendo. Papa Francesco ha ribadito più volte che è inaccettabile scartare le persone: la carità non si ferma davanti ad alcuna miseria."

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