Perugia, nigeriani alla sbarra: rapporti sessuali con una minorenne

Ascoltata dagli inquirenti, la 13enne ha confessato di essere stata consenziente, ma ciò non scagiona i due africani, che dovranno subire un processo. Il padre della minorenne si è costituito parte civile, la madre è invece accusata di non aver vigilato sulla figlia

Perugia, nigeriani alla sbarra: rapporti sessuali con una minorenne

Sono finiti alla sbarra due cittadini stranieri di nazionalità nigeriana accusati di avere commesso una serie di abusi sessuali ai danni di una minorenne connazionale, figlia di una loro coppia di amici. Pregiudicati per precedenti reati, gli africani dovranno difendersi dall'accusa di violenza sessuale su minore dinanzi al giudice del tribunale di Perugia.

I fatti contestati, secondo quanto riferito dai quotidiani locali che hanno riportato la notizia, risalgono ad un po' di tempo fa. Sfruttando a loro vantaggio il rapporto d'amicizia che li legava alla famiglia, i due stranieri avrebbero approfittato della situazione per avere rapporti sessuali con la minorenne, la quale durante le indagini avrebbe ammesso di essere stata sempre consenziente. Una dichiarazione, questa, che non scagiona comunque i due extracomunitari. Per legge, infatti, non sono consentiti i rapporti con minori di 14 anni e all'epoca la giovane ne aveva solo 13.

Stando a quanto ricostruito dall'accusa, uno dei nigeriani, ospite per un periodo di tempo presso l'abitazione dei genitori della ragazzina, attendeva la notte per abusare della giovane. L'uomo agiva praticamente indisturbato, dato che gli era stato consentito di dormire nello stesso letto della minorenne. Un fatto, questo, che ha subito spostato l'attenzione degli inquirenti sulla madre della ragazzina, colpevole di non aver tutelato la figlia, permettendo ai due di trascorrere la notte chiusi da soli in una stanza.

Diversa situazione per il secondo nigeriano, che aspettava invece di incontrarsi con la minorenne presso la struttura religiosa frequentata da entrambi. I due si appartavano in bagno per avere rapporti sessuali. Una pratica durata a lungo.

La stessa adolescente, infatti, ha ammesso che la storia è andata avanti per diverso tempo.

A quanto pare è stata proprio la ragazzina a raccontare tutto ai familiari, facendo così partire la denuncia. Il padre dell'adolescente si è subito costituito parte civile, e seguirà il processo assistito dall'avvocato Alessandro Ciglioni. La madre, come detto in precedenza, è invece attualmente indagata.

Accusati di violenza sessuale su minori, i due nigeriani, entrambi 30enni, subiranno un processo. A difenderli in aula gli avvocati Giuseppe De Meo e Barbara Romoli. Stando a quanto riferito da “PerugiaToday”, gli africani sarebbero già stati arrestati nel 2013 per altri reati di polizia.

Durante l'attività investigativa, gli inquirenti che si sono occupati del caso della 13enne hanno portato alla luce una situazione familiare piuttosto complicata.

I genitori della minorenne, infatti, sono soggetti già noti alle forze dell'ordine per reati connessi allo spaccio di stupefacenti. Già in passato, inoltre, la ragazzina aveva fatto arrestare un altro uomo con il quale aveva avuto rapporti sessuali: finito dietro le sbarre, questi era stato poi rilasciato.

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