Armato di un affilato coltello, ha aggredito la moglie nonostante questa avesse fra le braccia la loro figlia di appena un mese, riuscendo a sfregiarla: per questa ragione, un cittadino straniero accusato di lesioni personali gravissime si trova ora dietro le sbarre del carcere di Perugia, e dovrà affrontate un processo.
Secondo quanto dichiarato dall'accusa, i fatti contestati si sono verificati lo scorso mese di gennaio, in piena notte. La vittima, una donna italiana, si era rifugiata insieme alla bambina in una casa protetta per persone e famiglie in difficoltà nella speranza di trovare scampo dalla furia del compagno. Tanti gli episodi di violenza commessi dall'extracomunitario nei suoi confronti, motivo per cui la donna aveva deciso di abbandonare l'abitazione dove viveva con lui per chiedere assistenza al sopra citato centro.
Il suo aguzzino, però, era riuscito facilmente a trovarla.
Quella di notte di gennaio, lo straniero aveva fatto irruzione all'interno della struttura d'accoglienza esigendo di vedere la figlia. In preda al terrore, la ex si era rifiutata di assecondarlo, dando così inizio ad una feroce discussione. A prendere parte al litigio, anche il cugino della donna, accorso per difendere la parente.
I toni si erano fatti sempre più accesi, fino a quando la situazione non era definitivamente degenerata. Impugnato un coltello, l'extracomunitario si era scagliato con violenza contro l'ex compagna, incurante del fatto che questa stesse stringendo fra le braccia la bimba di solo un mese. Dopo aver ferito il cugino della vittima, che si era messo in mezzo nel disperato tentativo di fermarlo, il soggetto era infine riuscito a colpire anche la donna, infliggendole numerose ferite al volto.
Durante la colluttazione, la bambina era inoltre caduta a terra, restando a sua volta ferita.
Compresa infine la gravità di quanto fatto, l'uomo aveva allora abbandonato la struttura, riuscendo a far inizialmente perdere le proprie tracce.
Sul posto erano dunque intervenuti i soccorsi. Madre e figlia erano state trasportate all'ospedale Santa Maria della Misericordia per ricevere le cure del caso. Nessuna grave conseguenza per la bambina, ricoverata e tenuta sotto osservazione dai medici a scopo precauzionale.
Ferita gravemente al volto, l'ex compagna ha avuto invece necessità di più tempo per riprendersi. Sono occorsi ben 60 punti di sutura per consentire la corretta guarigione di tutte quante le lesioni.
In seguito alla denuncia delle vittime, gli inquirenti avevano immediatamente dato avvio alle ricerche del responsabile, catturato soltanto pochi giorni dopo a Roma.
Finito dietro le sbarre della casa circondariale “Capanne” di Perugia, il violento straniero, un
tunisino, è comparso per la prima volta dinanzi al gip durante la giornata di ieri, 21 novembre. Difeso dall'avvocato Silvia Terradura, aveva inizialmente patteggiato una pena di 3 anni, proposta poi ritirata all'ultimo.
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