È stata accusata, dal marzo del 2017 all'ottobre scorso, di aver buttato dell'olio sulle scale condominiali, poi di aver gettato diversi mozziconi di sigaretta su un capanno di legno che, infine, ha preso fuoco. E ancora, di aver lanciato sacchetti di spazzatura sul giardino fiorito della vicina di casa e di aver minacciato di morte un'inquilina del palazzo e sua figlia. Tutti gesti che avrebbero prodotto tre querele e tre processi. Ma non solo: un altro fatto avrebbe spinto il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura, a ordinare l'arresto della donna, una pensionata di 77 anni, invalida, con difficoltà di movimento e alla vista che oggi, infatti, è ai domiciliari in un altro appartamento, a 10 chilometri da casa sua. È accaduto a Ginestreto, un piccolo paese di collina nel comune di Pesaro.
Tutte le minacce
Secondo quanto riportato da Il resto del Carlino, la donna è stata arrestata dai carabinieri con l'accusa di stalking condominiale. E nonostante alle sue minacce corrispondessero le notifiche dei processi, la donna avrebbe continuato nei suoi comportamenti, aggiungendo però parole ancora più pesanti come "Vado in casa a prendere un coltello e vi ammazzo se non morite prima per la strada". In base a quanto ricostruito, la 77enne avrebbe pronunciato quelle frasi anche in presenza di testimoni di passaggio.
Nessun segno di pentimento
In base a quanto ricostruito dal quotidiano, nella giornata di ieri c'è stata un'udienza del processo con la riunione degli altri due fascicoli già in corso. L'avvocato difensore avrebbe chiesto la revoca al giudice del dibattimento, ma avrebbe ricevuto una risposta negativa, perché l'imputata non ha mostrato nessun tipo di pentimento per i fatti. Al contrario, nelle tesi difensive già prodotte negli altri procedimenti, la donna vrebbe negato le minacce, lo stalking, l'olio per le scale, la spazzatura e i mozziconi che hanno causato un incendio (al quale lei avrebbe assistito).
"Speriamo che l'inferno sia finito"
Secondo quanto ricostruito, le due donne prese più di mira dall'anziana, un'inquilina e la figlia, ieri avrebbero dichiarato il loro sollievo nel sapere dell'allontanamento dell'anziana: "Ora che quella donna è stata mandata via da questa casa, speriamo che l'inferno sia finito. Attendiamo l'esito del processo, ma ci auguriamo di non vivere più gli incubi passati". Entrambe, infatti, si sono costituite parte civile, chiedendo un risarcimento danni complessivo che corrisponde a circa 40mila euro.
"La donna agì con malvagità"
L'udienza è stata aggiornata a gennaio, ma per la procura, la 77enne avrebbe agito "con pervicacia e una certa dose di malvagità nei confronti delle vicine.
Le quali vivono nell'angoscia di essere aggredite, picchiate, ferite se non uccise". L'anziana, che era agli arresti domiciliari a casa della figlia, nelle ultime ore è stata trasferita in un'altra abitazione, lontana dal palazzo di Ginestreto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.