Pesaro, al via le prime due classi senza votazioni

La pagella arriverà solo a fine anno scolastico

Pesaro, al via le prime due classi senza votazioni

Pesaro prova l’esperimento che molti alunni avrebbero sognato nel suo iter scolastico. Una scuola priva di voti durante i mesi dell’anno, solo una pagella a giugno e tanti saluti. L’esperimento prende il via in due classi della primaria Chiara Lubich dell’Istituto comprensivo Olivieri. Il maestro Giulio De Vivo e la preside Cinzia Biagini hanno accolto 41 scolari di prima A e B, sottolineando che “la scuola deve promuovere i talenti, non certo tarparne le ali”.

L’esperimento, in unione con l’Università di Urbino viene spiegato dal maestro De Vivo, l’intento è quello di dare “una valutazione senza pagella di metà anno che possa ingabbiare l’orizzonte di chi per una ragione o per l’altra non ha trovato il modo per dare il meglio di sé. A volte i bambini si identificano con il brutto voto invece di pensare che si tratti di una prestazione andata male. E’ quello che con il progetto “Essenza scuola” vogliamo evitare. Nostro compito è promuovere la motivazione perché il bambino trovi le condizioni per dare il meglio di sé invece di inseguire il bel voto a tutti i costi”.

Anche la preside Biagini è intervenuta, cercando di dare informazioni maggiori sul metodo utilizzato attraverso “molta attività di laboratorio e uno sguardo innovativo degli insegnanti sui ragazzi. Per fare questo grazie al sostegno della preside che mi ha preceduto, Anna Scimone, un team di insegnanti di questa scuola ha avviato un progetto sperimentale, seguito dal punto di vista scientifico dalle pedagogiste Berta Martini, Giovanna Marani e Rossella D’Ugo dell’ateneo urbinate”.

I bambini avranno solo una pagella, quella finale. L’altra di metà anno scolastico verrà invece sostituita da un colloquio con i genitori. Non vi saranno giudizi ma solo un confronto per capire come sviluppare al meglio le doti e il lavoro di ogni bambino. Prendiamo come esempio l’esercizio di scrittura.

Lo scopo è quello di ottenere ottimi risultati attraverso un metodo creativo, come spiega De Vivo “Abbiamo per esempio un laboratorio di ceramica: la manipolazione dell’argilla e la creazione di figure sostituisce il metodo classico, quello che prima abbiamo definito addestramento, con la penna.

Sfruttando il corpo nella sua interezza riusciamo a far lavorare anche la mente”. Queste attività permetterebbero anche la cooperazione tra i bambini che, stando molto insieme, imparerebbero molto di più sulle loro emozioni. Ne è fortemente convinto il maestro De Vivo.

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