Ennesima aggressione su un treno, ancora una volta come reazione alla richiesta di esibizione del biglietto, avvenuta lungo la tratta Ancona-Bologna all’altezza di Pesaro.
Sono all’incirca le 6:00 del mattino quando la capotreno del regionale, una ragazza che non ha ancora compiuto 25 anni, domanda il biglietto ai passeggeri presenti sul convoglio. Tutto bene fino a che non si trova dinanzi un 30enne, originario del Congo ma in possesso della cittadinanza italiana, che fa finta di dormire per tentare di evitare il controllo. La donna insiste nella sua richiesta, alla quale il passeggero replica domandando alla sua interlocutrice di sedersi accanto a lui per verificare il titolo di viaggio. Subito dopo l’inusuale richiesta, il 30enne ha iniziato a diventare aggressivo ed a minacciare la capotreno, sostenendo di essere un pugile pronto a tutto.
Spaventata, la 25enne ha immediatamente lanciato un allarme tramite l’interfono del convoglio, rivolgendo un appello a poliziotti e carabinieri fuori servizio che ogni giorno utilizzano quel regionale per recarsi sui posti di lavoro in Emilia Romagna. Sono proprio gli stessi agenti a presentarsi come appartenenti alle forze dell’ordine prima di salire sul convoglio, così da poter intervenire a bordo in caso di necessità.
In 3 rispondono all’appello della giovane capotreno. Si tratta di un carabiniere, un finanziere ed un agente della stradale. Al loro arrivo il pugile di origini congolesi non ci ha pensato due volte ed ha iniziato ad aggredire gli uomini con pugni e calci, urlando insulti e minacce contro di loro e contro i passeggeri i quali, impauriti, tentavano di allontanarsi per non esser coinvolti nella zuffa.
È stata necessaria più di mezzora per riportare la situazione all’ordine, ma la corsa del treno si è comunque dovuta arrestare a Pesaro. Per evitare ulteriori ritardi, infatti, Trenitalia ha fatto scendere tutti i passeggeri per trasferirli su altri convogli diretti verso nord.
Ad attendere il facinoroso pugile di origini congolesi c’erano già alcune volanti della polizia di stato, allertate in precedenza, che si sono occupate di condurlo in questura.
Per lui sono scattate le manette, con l’accusa di interruzione di pubblico servizio e di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, dato che sia la capotreno che i tre agenti intervenuti hanno avuto bisogno di ricorrere a cure mediche. Il processo per direttissima con l’udienza di convalida del fermo, previsto per stamani, è slittato a domattina.
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